Pagine Romaniste
·30 de noviembre de 2024
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Corriere dello Sport (R. Maida) – Secondo una lettura romantica, è solo una questione di tempo. Totti senza la Roma è un controsenso ideologico che potrebbe essere smantellato velocemente. Quindi il ritorno sarebbe un evento inevitabile, prima o poi. Eppure con i Friedkin hanno già richiamato in momenti diversi De Rossi e Ranieri, dimostrando di non avere preclusioni verso professionisti romani e romanisti che ritengano utili per i loro programmi.
Se non hanno convocato Totti per offrirgli un ruolo è perché, a torto o a ragione, non hanno trovato una posizione che potesse essere adatta. La proprietà conosce la volontà dell’interlocutore: incidere e decidere nell’area tecnica, non essere ambasciatore della società. Oltre cinque anni fa, quando la Roma era gestita da Pallotta con Fienga amministratore delegato e Baldini dirigente-ombra, se ne andò perché non lo ascoltavano quasi mai.
La scelta di Fonseca come allenatore del rinnovamento era passata sopra alla sua testa e si concretizzò in un incontro a Londra senza di lui. Eppure era stato Totti, nel momento della rottura di Oporto con Monchi e Di Francesco, a indicare Claudio Ranieri per il ruolo di traghettatore. Francesco non vuole ritrovarsi nella stessa situazione. Dall’altra parte però i Friedkin non intendono riportare a Trigoria una figura così ingombrante solo per rendergli omaggio. Ci avevano pensato tre anni fa, poi hanno preferito soprassedere.