Milannews24
·22 de julio de 2025
Tare Milan, Brocchi lo esalta: «Scelta giustissima, vi spiego perchè». E su Allegri…

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L’ex centrocampista e allenatore rossonero Christian Brocchi ha recentemente rilasciato un’intervista alle colonne di QS, fornendo le sue preziose opinioni sul momento attuale del Milan e sulle prospettive per la stagione imminente. Le sue dichiarazioni si concentrano in particolare sulla nuova direzione tecnica del club, con l’arrivo di Igli Tare come Direttore Sportivo e Massimiliano Allegri come allenatore, e sulla questione spinosa della valorizzazione dei talenti italiani nel calcio moderno.
Brocchi ha espresso il suo pieno appoggio alle scelte dirigenziali del Milan, lodando apertamente l’accoppiata Tare-Allegri. “La scelta di Tare e Allegri per me è giustissima,” ha affermato Brocchi. Ha poi elogiato in modo particolare Igli Tare, che è il nuovo DS del Milan, definendolo “uno dei ds più bravi in assoluto.” Brocchi, che ha avuto Tare come Direttore Sportivo ai tempi della Lazio, ne sottolinea la profonda conoscenza del calcio e la sua capacità di vivere appieno lo spogliatoio. “L’ho avuto alla Lazio, è un direttore sportivo giovane, ma vecchio stampo, che vive lo spogliatoio e sa di calcio.” Questa conoscenza approfondita e la capacità di relazionarsi con l’ambiente della squadra sono viste da Brocchi come qualità fondamentali per il ruolo.
Per quanto riguarda il nuovo allenatore del Milan, Massimiliano Allegri, Brocchi lo considera una garanzia assoluta. “Allegri è una garanzia, ha le spalle così larghe da poter sopportare i momenti di difficoltà che sicuramente ci saranno, soprattutto all’inizio,” ha dichiarato l’ex rossonero. Questa affermazione sottolinea la grande esperienza di Allegri e la sua capacità di gestire la pressione, un fattore cruciale in un club come il Milan. La speranza di Brocchi è che la nuova dirigenza riesca a “prendere i giocatori giusti per percorrere un cammino simile a quello fatto dal Napoli la stagione scorsa, senza coppe.” Questa prospettiva, che vede il Milan concentrato sul campionato senza il dispendio di energie delle competizioni europee, potrebbe, secondo Brocchi, permettere al club di “riuscire a dare fastidio” alle big del campionato.
Tuttavia, le dichiarazioni di Brocchi non si sono limitate agli elogi. L’ex Milan ha espresso un forte disappunto riguardo al poco impiego dei talenti italiani nel calcio di alto livello. “Mi sono stancato di sentire dire che in Italia non abbiamo più talenti, che la Nazionale non riesce più a tirare fuori giocatori di un certo tipo,” ha affermato con tono deciso. La sua critica si è fatta più specifica, citando la finale di Coppa Italia, dove hanno giocato “solo tre dei nostri,” come prova inconfutabile di un problema strutturale. Brocchi ha poi puntato il dito direttamente sul Milan, un club che ha “sempre avuto uno zoccolo duro di italiani,” ma che ora vede la propria rosa composta da “quasi tutti stranieri.” Per Brocchi, il problema non risiede nella mancanza di talenti, ma in un “sistema a essere sbagliato.” La sua analisi è chiara: “non è vero che non abbiamo più talenti,” ma piuttosto che non vengono adeguatamente valorizzati. Questa affermazione di Brocchi solleva un dibattito importante sul futuro del calcio italiano e sulla necessità di investire maggiormente nella crescita dei giovani calciatori nazionali.
In sintesi, l’intervista di Christian Brocchi a QS offre una visione a tutto tondo del suo pensiero sul Milan. Da un lato, c’è un ottimismo palpabile per la nuova gestione targata Tare-Allegri, considerata una scelta vincente per l’esperienza e la competenza che portano al club. Dall’altro, emerge una profonda preoccupazione per la mancanza di spazio per i giovani talenti italiani, un problema sistemico che, secondo Brocchi, sta minando la crescita del calcio nazionale. Le sue parole sono un chiaro invito a riflettere sulle priorità e sulle strategie future per il Milan e per l’intero movimento calcistico italiano.
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