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·23 de abril de 2025

👀 Sudakov allo scoperto: “Juve o Napoli un sogno, cresciuto guardando la Serie A”

Imagen del artículo:👀 Sudakov allo scoperto: “Juve o Napoli un sogno, cresciuto guardando la Serie A”

Georgiy Sudakov, talentuoso trequartista ucraino dello Shakhtar Donetsk, ha confermato a TMW i sempre più insistenti rumors che vedono il classe 2002 in orbita Juventus e, soprattutto, Napoli.

A soli 22 anni, stai vivendo una stagione molto importante a livello numerico. In cosa ti senti cresciuto? “Sì, questa stagione è stata davvero molto importante per me. A 22 anni, sento di aver iniziato a capire il gioco molto meglio, non solo con la palla, ma anche per la fase di non possesso. Sono cresciuto tatticamente, ho imparato a leggere meglio le situazioni e a prendere decisioni più rapide. Ma forse il progresso più grande è stato a livello psicologico. Mi sento più sicuro di me, mi assumo la responsabilità nei momenti chiave e non ho paura di essere un leader”.


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In Italia fatichiamo anche solo ad immaginare le difficoltà che potete aver incontrato in questi anni di guerra, nel continuare a fare calcio. Quanto incidono sulla tua vita quotidiana questi aspetti, considerando ad esempio le grandi distanze che dovete percorrere per giocare le partite? “La guerra ha cambiato completamente le nostre vite, non solo come calciatori, ma come persone. Ciò che una volta sembrava normale – le partite in casa, gli allenamenti, il tifo delle nostre tribune – è diventato inaccessibile. Tutti sogniamo di tornare al vero calcio in un’Ucraina pacifica. Ma per ora, dobbiamo rimanere forti, sia dentro che fuori dal campo”.

Cosa ti ha lasciato De Zerbi? “De Zerbi ha lasciato un segno enorme. È probabilmente l’allenatore che ha influenzato di più il mio modo di pensare al calcio. Con lui, ho iniziato a vedere il gioco in modo diverso: non solo correre in campo, ma capire perché facciamo certe cose, come posizionarci, come attrarre l’avversario, quando correre rischi e quando no. Mi ha insegnato a pensare. Un’altra cosa che mi ha colpito è stata la sua ossessione per i dettagli”.

Per esempio? “Poteva interrompere un allenamento per un singolo passaggio sbagliato: per spiegare, per dimostrare, per puntare alla perfezione. E allo stesso tempo, sosteneva e dava fiducia ai giovani giocatori. Credeva in me quando ero agli inizi, e questo ha significato molto”.

Pensi che sia adatto ad un club anche più grande? “Assolutamente sì. Ha già dimostrato al Brighton di poter costruire una squadra forte, anche senza giocatori di punta. E se gli si danno più risorse e giocatori di alto livello, penso che possa creare qualcosa di veramente grandioso. Il suo calcio è moderno, intelligente e audace. Soprattutto, sa come far crescere i giocatori. E questo è molto apprezzato oggi”.

Il Napoli è stato vicino ad acquistarti. Come ti sei sentito a leggere queste notizie? “Sì, ho sentito dell’interesse del Napoli e, a dire il vero, mi ha fatto piacere. Quando un club del genere ti presta attenzione, è un bel riconoscimento del tuo lavoro e dei tuoi progressi. Soprattutto perché parliamo dell’Italia, dove l’intelligenza tattica ed i centrocampisti di qualità sono molto apprezzati. Significa che sto andando nella giusta direzione”.

Hai mai sentito Conte, magari per messaggio? “Con Conte non c’è stato alcun contatto personale, nessun messaggio o chiamata. Lavorare con uno come lui sarebbe una grande opportunità. Tuttavia, cerco sempre di mantenere la calma. Per un calciatore, è importante non perdere la concentrazione. Sono allo Shakhtar e qualsiasi cosa accada arriverà al momento giusto. Se si tratta dell’Italia, ottimo. Se si tratta di qualcos’altro, va bene lo stesso. L’importante è continuare a progredire ogni giorno”.

Ti piacerebbe se il Napoli tornasse su di te per la prossima estate? O magari altri club che ti hanno seguito, come la Juventus? “Chiaramente quando si parla di club come il Napoli o la Juventus, è un sogno per qualsiasi giocatore. Sono cresciuto guardando la Serie A, ricordo le grandi partite delle vostre squadre, i giocatori leggendari che ci sono passati. Giocare in quegli stadi, davanti a quei tifosi, è qualcosa di speciale. Non l’ho mai nascosto: voglio mettermi alla prova in un campionato di vertice, contro i migliori. Ma per me è importante che il trasferimento avvenga al momento giusto. Non solo “andare in Europa”, ma entrare in una squadra dove avrò una vera possibilità di giocare, di crescere, di essere una parte importante del progetto”.

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