Juventus FC
·18 de abril de 2025
In partnership with
Yahoo sportsJuventus FC
·18 de abril de 2025
Le Campionesse d'Italia 2024/25 sono in tutto 26. Cinque di loro hanno un palmarès juventino incredibile, perchè per queste cinque leggende (usiamolo, questo termine, ne vale davvero la pena) si tratta del sesto Scudetto con la nostra maglia.
Si tratta di Sara Gama, Barbara Bonansea, Martina Rosucci, Cecilia Salvai e Lisa Boattin.
Quando si parla di Juventus Women, uno dei primi nomi che vengono in mente è quello di Sara Gama. Capitano dentro e fuori dal campo, leader carismatica e punto di riferimento assoluto, ha segnato la storia del club sin dal suo arrivo nel 2017, quando la Prima Squadra Femminile mosse i suoi primi passi. E nel giorno dell’esordio assoluto della squadra, in Coppa Italia, lei c’era.
Triestina di nascita, con una carriera già ricca di successi prima di approdare in bianconero, è stata una delle protagoniste della rivoluzione che ha portato la Juventus Women a imporsi nel calcio italiano femminile. Ha sempre saputo guidare la squadra, in un’epopea vincente che continua ancora oggi.
Oltre ai trofei, ha incarnato e incarna i valori juventini di determinazione e mentalità vincente, ed è una delle portavoce dello sviluppo del calcio femminile in Italia. Leadership ed esempio.
«Ricorderò per sempre la sensazione che ho avuto in quel preciso momento, quando arrivò la chiamata della Juve. Non c’era nemmeno il bisogno di pensarci, ho detto subito di sì. Non mi interessava altro se non indossare la maglia bianconera. Da quel giorno, insieme, abbiamo scritto la storia delle Juventus Women. Le notti di Champions League all'Allianz Stadium, gli Scudetti, le Coppe Italia, le Supercoppe e poi... quel trofeo alzato con la fascia da capitano. Non avrei mai potuto immaginare una storia più bella di così, la nostra storia».
Una storia che per Lisa (autrice essa stessa di queste bellissime parole, che scrisse quando superò quota 200 presenze in bianconero qualche mese fa) continua, perché lei è classe, talento, garra, mentalità, leadership. Andrebbe clonata.
Lei è la prima, in assoluto. Già, perchè portano proprio la sua firma sia il primo gol ufficiale delle Juventus Women in Serie A (il 30 settembre 2017 in casa del Mozzanica) che le prime due reti in Women’s Champions League (il 12 settembre 2018 nel 2-2 contro il Brondby).
Quando si dice lasciare il segno, per non parlare dei gol decisivi in Finale (come in Coppa Italia) e tutte le volte che BB ha saputo essere al massimo quello che è più brava a fare: la fuoriclasse.
Tifosa della Juventus sin da bambina, in questa stagione ha tagliato il traguardo delle 200 presenze con la nostra maglia, raccogliendo finora 91 reti complessive in carriera con le Women. Scusate se è poco.
«Rispondere “sto bene” è difficile, ma non intendo solo fisicamente, perché sarebbe una risposta superficiale. Da un lato ho raggiunto obiettivi che non pensavo possibili. Ma mi autodefinisco una malata ambiziosa, e per me è una “condanna”: se sono qui, alla Juve, c’è un motivo, e quindi continuo a vivere per quello che arriverà: ho ancora diversi obiettivi da calciatrice e continuo a lavorare per raggiungerli. Quest’attitudine alle volte ti ruba la pace, ma è anche lo stimolo ad avere sempre nuovi obiettivi, e nuovi sogni. E ne sono contenta, perché questo significa che sono nel mio posto, nel posto giusto. Ovviamente, nel concreto, non mi nascondo: voglio vincere, con la Juve, con le mie compagne».
Ancora una volta usiamo parole non nostre: Martina ci parlava così solo qualche mese fa, e in quell'intervista c'erano tutto il suo orgoglio, la sua forza di volontà, la sua voglia di vivere giornate... come quella del sesto Scudetto in bianconero.
Martina, la nostra Fenice.
La sua storia non è facile. Non lo è mai stata. Ve l'avevamo raccontata nel nostro original "A life in a Day", in cui non solo spiegavamo come era riuscita a uscire da due terribili infortuni, ma anche di come, da bambina, era guarita da una seria malattia.
Solo che, proprio in questa stagione, Cecilia ha avuto un'altra brutta botta, un altro infortunio che la ha tenuta mesi lontana dal campo. Ma siccome lei è una lottatrice, è una campionessa, vera, nell'anima prima ancora che nei piedi, è tornata, è di nuovo col gruppo, è di nuovo Cecilia. Infinita.
Ci sono altre due ragazze, bianconere fin dal 2017, che non hanno vinto tutti e sei gli Scudetti perchè hanno fatto anche altre esperienze di crescita: Martina Lenzini e Sofia Cantore.
Martina è un esempio perfetto di dedizione e crescita costante. Dopo aver vinto il primo storico scudetto nella stagione 2017/2018, Martina ha trascorso un periodo in prestito al Sassuolo per poi fare ritorno a Torino e diventare una colonna portante della squadra e, in particolare, del reparto difensivo. La sua solidità, la sua caparbietà e le sue letture del gioco l’hanno resa a tutti gli effetti una giocatrice decisiva per la Juventus.
Sofia muove i primi passi come calciatrice nel Fiammamonza, ma la Juventus proprio al primo anno di partecipazione nel massimo campionato italiano decide di investire su di lei, prelevandola dal club brianzolo a ridosso della maggiore età. Il primo gol in maglia Juve arriva il 18 Marzo 2018. Per completare la maturazione come giocatrice va in prestito prima al Verona, poi alla Florentia S.G. e infine al Sassuolo; Cantore, grazie a queste fruttuose esperienze, comincia a segnare con ottima continuità e diventa la campionessa che è oggi. Con la nostra (e sua) maglia.