Serie A, i dati confermano le difficoltà di giovani ed italiani di imporsi: un solo U21 in campo tra Inter e Napoli | OneFootball

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·12 de junio de 2025

Serie A, i dati confermano le difficoltà di giovani ed italiani di imporsi: un solo U21 in campo tra Inter e Napoli

Imagen del artículo:Serie A, i dati confermano le difficoltà di giovani ed italiani di imporsi: un solo U21 in campo tra Inter e Napoli

Serie A sempre più un campionato per vecchie glorie: italiani e under 21 faticano a giocare: Inter e Napoli esempi poco virtuosi

Il concetto di “eterno ritorno” ben si adatta alla Serie A secondo il Corriere dello Sport, spesso accusata di preferire l’esperienza alla freschezza giovanile. Fin dal 2008, quando il Times definiva il campionato italiano l’ultima destinazione per i pensionati del pallone, il nostro calcio è stato visto come poco incline al rinnovamento. I ritorni romantici di ex campioni come Shevchenko e l’eliminazione precoce dell’Italia ai Mondiali del 2010 hanno alimentato la narrativa di una lega invecchiata, ancorata a nomi affermati e sempre più dipendente da stranieri. A distanza di diciassette anni, poco sembra cambiato: tra le squadre più competitive, come Napoli e Inter, lo spazio concesso ai giovani è minimo. L’Inter ha fatto esordire un solo Under 21 per appena venti minuti in tutta la stagione – Luka Topalovic, entrato all’80’ contro il Como -, mentre il Napoli campione d’Italia non ne ha schierato nemmeno uno. Gli Over 30 dominano nelle rose, segno che l’esperienza continua a prevalere sulla scommessa del talento emergente.

In controtendenza si muove invece il sorprendente Como di Cesc Fabregas, tecnico giovane e brillante che ha saputo valorizzare giocatori come Diao e Nico Paz, rilanciando l’idea di un progetto fondato sui giovani. Anche sul fronte dei calciatori italiani le cifre restano deludenti: in media, solo il 32% dei minuti in Serie A è giocato da italiani, con picchi negativi per club come Milan, Torino e Udinese. Il presidente Gravina e dirigenti come Marotta invocano un cambio di rotta, e segnali in questa direzione non mancano: l’Inter, ad esempio, ha investito su giovani come Sucic e Valentin Carboni. Il modello Yamal, esploso a Barcellona, indica che il talento va coltivato e responsabilizzato presto. L’Italia calcistica dovrà trovare il coraggio di crederci davvero.

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