Milannews24
·18 de junio de 2025
Sarri, il Milan tra indirizzo tattico e coesistenza di talenti: l’analisi della stagione dei rossoneri

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·18 de junio de 2025
Le parole di Maurizio Sarri a Sportitalia gettano luce su una delle questioni più dibattute nel mondo rossonero di questa stagione: la difficoltà del Milan nel trovare una propria identità. “È difficile dire se al Milan quest’anno mancava l’indirizzo oppure le caratteristiche di certi giocatori sono andate a cozzare con quelle di altri giocatori,” ha affermato l’ex tecnico della Lazio, toccando un nervo scoperto per molti tifosi e addetti ai lavori. La sua analisi prosegue con un’osservazione acuta: “Se guardi i giocatori uno per uno, son giocatori forti. Se guardavi la squadra, qualche perplessità te la lasciava.”
Questa dicotomia tra la qualità individuale dei singoli elementi e la resa collettiva della squadra è stata, in effetti, il filo conduttore della stagione milanista. Sul piano teorico, il Milan dispone di un organico di primissimo livello, con talenti riconosciuti in ogni reparto. Dalla porta, con un estremo difensore di caratura internazionale, alla difesa, con elementi solidi e di esperienza, passando per un centrocampo dinamico e un attacco con uomini gol e fantasisti. Nomi come Rafael Leão, Theo Hernandez, Fikayo Tomori, Ruben Loftus-Cheek e Christian Pulisic, solo per citarne alcuni, rappresentano un patrimonio tecnico invidiabile per qualsiasi club.
Eppure, sul campo, la somma di questi grandi individualità non ha sempre prodotto una squadra armonica e coesa. Le perplessità evidenziate da Sarri non sono state un’impressione isolata, ma una costante percepita in molteplici occasioni. Ci si è spesso interrogati sulla struttura tattica del Milan, sul suo schema di gioco prevalente e sulla capacità dei giocatori di interpretare al meglio i ruoli assegnati. Mancava forse un preciso indirizzo tattico, una filosofia di gioco chiara e riconoscibile che potesse esaltare le qualità di tutti?
L’altra ipotesi avanzata da Sarri, quella della “cozzare delle caratteristiche” dei giocatori, è altrettanto suggestiva. Non è raro che in una rosa ricca di talento, le abilità specifiche di alcuni elementi possano, anziché completarsi, generare squilibri o sovrapposizioni. Magari alcuni giocatori, pur fortissimi nel loro ruolo naturale, si sono trovati ad agire in posizioni leggermente diverse o con compiti che non ne esaltavano appieno le peculiarità. O forse, l’eccessiva somiglianza di alcune caratteristiche tecniche tra più elementi ha portato a un’inefficienza sinergica, creando più problemi che soluzioni in determinate fasi di gioco.
Il calcio moderno è un equilibrio delicato tra il talento individuale e la strategia collettiva. Avere campioni è fondamentale, ma saperli far giocare insieme, creando un meccanismo oliato dove ogni ingranaggio si incastra perfettamente con l’altro, è l’arte più complessa per un allenatore e per la direzione sportiva di un club. Le parole di Sarri evidenziano proprio questa sfida: il Milan aveva i mezzi, ma forse ha faticato a trovare la formula giusta per farli rendere al massimo come squadra. La stagione è ormai alle spalle, ma l’analisi dell’ex tecnico laziale rimane un punto di partenza cruciale per comprendere le dinamiche e le future mosse del club rossonero.
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