Sacchi esce allo scoperto: «La Juventus deve fare questa cosa sul mercato. E per lo Scudetto i bianconeri…». Annuncio importante | OneFootball

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·4 de julio de 2025

Sacchi esce allo scoperto: «La Juventus deve fare questa cosa sul mercato. E per lo Scudetto i bianconeri…». Annuncio importante

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Sacchi, ex allenatore del Milan, ha parlato così di alcuni temi importanti di casa Juventus. Di seguito riportate le sue dichiarazioni

Arrigo Sacchi, a La Gazzetta dello Sport, ha fatto questa previsione in vista della prossima Serie A, dicendo anche la sua sulla Juventus. Di seguito riportate le sue parole.

RIVALI DEL NAPOLI PER LO SCUDETTO«Il Milan, che non farà le coppe, si sta ricostruendo seguendo le indicazioni di Allegri: è da verificare. La Juve mi pare che debba fare parecchio sul mercato. L’Inter ha cambiato l’allenatore e per Chivu, che è stato bravo a salvare il Parma, non sarà semplice gestire il momento un po’ turbolento».


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ALTRE SQUADRE – «Devono lavorare più delle solite grandi. Credo che lo scudetto si risolverà tra Napoli, Milan, Inter e Juve. E il Napoli, oggi, mi sembra la squadra più quadrata e più organizzata. Non va trascurato l’entusiasmo generato dallo scudetto appena vinto: se i ragazzi di Conte non si montano la testa, ma lui non gliene darà il tempo, possono fare il bis».

Arrigo Sacchi è uno degli allenatori più influenti e rivoluzionari nella storia del calcio mondiale. Nato a Fusignano nel 1946, è universalmente riconosciuto come “il profeta” che ha modernizzato il calcio italiano tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, introducendo concetti innovativi come la marcatura a zona, il pressing sistematico e l’applicazione esasperata della tattica del fuorigioco.

La sua fama è legata in modo indissolubile al leggendario Milan degli Immortali. Con i rossoneri, dal 1987 al 1991, ha costruito una delle squadre più forti di sempre, vincendo uno Scudetto, due Coppe dei Campioni consecutive, due Supercoppe Europee e due Coppe Intercontinentali.

Successivamente, come Commissario Tecnico della Nazionale Italiana, ha guidato gli Azzurri alla finale del Mondiale di USA ’94, persa ai rigori contro il Brasile. Il suo pensiero ha influenzato un’intera generazione di allenatori, lasciando un’eredità che ancora oggi definisce il calcio moderno.

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