Sabatini: «Thiago Motta andava moderato, con Giuntoli hanno fatto l’incendio. Con Tudor la Juve arriverà quarta» – ESCLUSIVA | OneFootball

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·25 de marzo de 2025

Sabatini: «Thiago Motta andava moderato, con Giuntoli hanno fatto l’incendio. Con Tudor la Juve arriverà quarta» – ESCLUSIVA

Imagen del artículo:Sabatini: «Thiago Motta andava moderato, con Giuntoli hanno fatto l’incendio. Con Tudor la Juve arriverà quarta» – ESCLUSIVA

Sabatini ha rilasciato un’intervista esclusiva a Juventusnews24 in cui ha toccato diversi temi d’attualità dei bianconeri, a partire dal cambio in panchina

Sandro Sabatini, noto giornalista ed opinionista, ha parlato in esclusiva a Juventusnews24.com. Ecco le sue dichiarazioni sui principali temi del momento in casa bianconera tra cui, in primis, la nuova era Tudor. Qui il canale Youtube di Sandro Sabatini.

Lei aveva previsto questo cambio in panchina in tempi non sospetti. Come vede quindi Tudor come sostituto di Thiago Motta?«Avevo avuto l’indiscrezione giusta su Tudor in pole position e Motta ormai spacciato. Quella era una notizia, “come vedo Tudor” invece un pronostico. Premessa questa differenza, bisogna basarsi su quello che è successo in passato: Tudor ha già dimostrato in altri club anche importanti, al Marsiglia, alla Lazio, in Turchia di avere un buonissimo impatto nei primi mesi poi lui va in difficoltà sul lungo – medio periodo. Il primo impatto di Tudor sarà molto positivo. Quindi io credo che partirà molto bene».


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Il quarto posto, con questa inversione di rotta, è ancora raggiungibile?«Ho fatto i conti mettendo a confronto tutto il calendario delle ultime nove giornate delle squadre impegnate nella lotta per la Champions League. La Juventus con sei vittorie arriva quarta quindi secondo me ce la farà a raggiungere l’obiettivo. Può anche permettersi il lusso di perdere i tre scontri diretti con Roma, Lazio e Bologna. Alla Juventus basteranno sei vittorie: ce la può fare».

Pensa che con Tudor la squadra possa tornare ad avere la motivazione, la cattiveria e la coesione che in questi ultimi mesi è mancata? «Tudor farà delle cose che sinceramente avrebbe fatto qualsiasi altro allenatore. Quando c’è un cambio d’allenatore la grinta, la carica si trovano subito, non c’è nemmeno bisogno che te le raccomandi il nuovo allenatore. Perché c’è una scossa, un momento di grande shock in qualsiasi spogliatoio e quindi la grinta si vedrà già contro il Genoa. La Juve di Tudor correrà di più, ma non per migliore preparazione atletica. Semplicemente per più motivazioni. Poi riguardo al gioco, io non sono un integralista, quindi non vado per ideologie o per narrazioni. Il gioco dipende dai giocatori se li metti nel loro ruolo. Secondo me se hai in rosa Vlahovic e Kolo Muani devi provare a giocare con loro due davanti e Yildiz o Nico González dietro. Nico González è un’ala destra non sinistra, Kelly terzino sinistro mette i brividi. Ho visto Koopmeiners giocare ala destra o seconda punta, ma Koopmeiners è una mezzala quindi secondo me Tudor rimetterà tutti nel loro ruolo e poi forse ci sarà qualche scelta un po’ faticosa perché magari Conceição dubito che troverà tanto spazio se non giochi a tre lì davanti. Però credo che verrà fuori qualcosa di migliore rispetto a quello che si è visto ultimamente».

Il fatto che Tudor usi una difesa a 3 mentre Motta quest’anno ha sempre impostato una difesa a 4 potrebbe rappresentare un problema in quanto si cambierebbe completamente il modo di giocare?«Secondo me, con la rosa di adesso, la difesa a tre ci sta e secondo me sarebbe una buona soluzione con Weah da una parte e Cambiaso se sta bene dall’altra, più McKennie alternativa per entrambi. In avanti Vlahovic più Yildiz o Vlahovic più Kolo Muani. Chi rischia di pagare di più, pur avendo fatto una discreta stagione finora, è Conceição però magari anche per lui si può trovare una soluzione anche se mi sembra dura che faccia tutta la fascia».

Cosa non è andato secondo lei nella gestione Motta«La Juventus non ha preso Motta “allenatore”, la Juventus ha preso quello che raccontavano contro Allegri alcuni influencer, sperando che diventasse l’allenatore-simbolo di tutte le narrazioni e fake-news. Thiago Motta è bravo, ma ovunque è stato, ha avuto problemi nello spogliatoio, ha fatto l’alternanza dei portieri e dei capitani. Ovunque è andato ha motivato il gruppo facendo delle scelte anche forti tipo Lasse Schöne, Arnautovic, Nzola. Arrivato alla Juventus ha pensato di poter fare lo stesso, di solito in una situazione del genere il ruolo del direttore sportivo è quello di moderare, ammortizzare una cosa del genere perché sei comunque alla Juventus è perché il salto rispetto al Bologna è notevole. Qui invece ha trovato in Giuntoli – anziché un pompiere – un incendiario e sono finiti otto giocatori fuori rosa (svenduti, regalati, prestati); Danilo, i problemi in spogliatoio, la fascia da capitano cambiava, nessuno che poteva dire niente. Fagioli che a Lipsia sembrava un mostro, una via di mezzo tra Pirlo e Modric e poi finisce fuori squadra. Thiago Motta è un allenatore giovane, che andava moderato nelle sue qualità che comunque restano e sono notevoli. Giuntoli anziché fare il pompiere, ha buttato il fiammifero e insieme hanno fatto l’incendio».

Quale giocatore secondo lei che non è stato valorizzato da Motta, potrebbe invece rientrare con più peso specifico nella gestione Tudor? «Io ero un tifoso di Fagioli, mi ha fatto innamorare. Se dai Fagioli a Tudor questa è una squadra che gira alla grande, poi col 3-5-2 figuriamoci. Uno che può far meglio è Douglas Luiz, a me non fa impazzire però comunque è meglio di quello che si è visto fino ad ora. Koopmeiners non vale 60 milioni ma è nettamente meglio se viene restituito ai compiti che aveva all’Atalanta e poi Vlahovic. Io con lui sono stato sempre molto severo, ma vederlo dopo la Supercoppa, praticamente sempre in panchina è stato autolesionistico e anche irrispettoso, non nei confronti della persona ma del valore tecnico; non è un campione ma non poteva essere trattato come l’ultimo arrivato».

Che partita si aspetta con il Genoa?«Mi aspetto che intanto tutto lo stadio vedrà che giocatore è diventato Miretti, perché la politica dei giovani bisogna saperla fare, come negli anni scorsi. Invece adesso la Juventus sta facendo la politica dei 27 – 28enni, ma i giovani crescono anche con un anno in prestito, tipo Soule e Huijsen. Miretti è diventato un centrocampista da Juventus per l’anno prossimo e si vedrà anche allo Stadium domenica, lo dico senza polemica. Mi aspetto poi da parte della Juve una partita in cui i giocatori “mangeranno il pallone”, ne sono sicuro. Sarà una squadra con tantissima voglia di giocare, di dimostrare, di segnare, di fare pressing, di aggredire».

Cosa serve per battere il Genoa?«Per battere il Genoa non servirà uno scienziato, servirà attaccare bene quando la palla ce l’ha la Juve e difendere bene quando la palla ce l’ha il Genoa. Correre in avanti quando bisogna correre in avanti e correre indietro quando occorre. Basterà arrivare primi su ogni pallone e anche giocare con calma e senza frenesia perché la Juventus è nettamente superiore al Genoa».

Chi è la squadra favorita per la vittoria dello scudetto?«L’Inter è la favorita però attenzione al Napoli che ha il calendario più facile considerato che ha solo il campionato».

Al netto dell’eliminazione dalla Nations League e dei primi 45 minuti dove l’Italia non si è fatta vedere dalle parti della Germania, arrivano secondo lei messaggi incoraggianti in ottica qualificazione mondiale, se si considera invece il secondo tempo dove l’Italia ha mostrato carattere?«L’Italia poteva anche vincerla la partita, da parte dell’allenatore della Germania mi è sembrata una sottovalutazione, anche normale della situazione, perché si stava sul 3-0 ed era anche una partita imbarazzante. Poi con un gol di Kean l’Italia l’ha rianimata la partita; io spero di ripartire dal secondo tempo anche perché se dovessimo ripartire dal primo tempo sarebbe una tragedia già contro la Norvegia».

Si ringrazia Sandro Sabatini per la grande disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.

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