Pagine Romaniste
·22 de noviembre de 2024
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Pagine Romaniste – Ricominciare. Insieme. Tutti uniti. La Roma si compatta per ripartire in classifica. Il primo ostacolo del Ranieri ter è di quelli grandi, che potrebbero apparire insormontabili. La nuova via partirà da Napoli, al Maradona domenica alle 18 contro i partenopei di Conte. Le squadre stanno vivendo due momenti diametralmente opposti: gli azzurri devono mantenere il primo posto, i giallorossi per riprendere fiducia, in se stessi e nelle considerazioni dei tifosi.
Ranieri, nella conferenza della scorsa settimana, li aveva chiamati a raccolta per sostenere i giocatori, senza fischiare durante la partita. Non sarà di certo così domenica. A Napoli i supporters romanisti non saranno presenti sugli spalti per via del divieto di trasferta, toccherà dunque alla squadra compattarsi da sola ed affrontare gli oltre 50.000 tifosi azzurri che affolleranno l’impianto di Fuorigrotta.
Il tecnico romanista è dunque intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida di domenica. Anziché nel giorno della vigilia come di consuetudine, Ranieri ha deciso di incontrare oggi la stampa, così da aver più tempo domani per ultimare i dettagli e partire direzione Napoli.
LA CONFERENZA STAMPA DI RANIERI
Dybala e Hummels possono partire titolari?
“Dybala l’ho visto oggi per i primi venti minuti, fatemi parlare con lui e con i fisiotrapisti. Non so quanti allenamenti deve fare prima di essere disponibile. Hummels già si era allenato con me. È stato male ad inizio settimana ma oggi ha fatto tutto l’allenamento, per cui mi lascia sereno nel decidere come voglio”.
Come si affronta il Napoli di Conte?
“Prima che iniziasse il campionato dissi che Conte sarebbe arrivato primo o secondo. È una squadra in tiro, che sta facendo bene. Ci sarà una partita bella e difficile. Sarà difficile per noi ma anche per loro”.
Che idea si è fatto della squadra? “Adesso come adesso mi viene difficile rispondere. I giocatori sono validi. Credo che quando inizi a perdere entri in una spirale negativa. Il mio lavoro è quello di ridare fiducia a loro e di farli credere nei loro compagni. Poi è logico che sono le partita a contare. Fare risultati in sequenza aumenta la fiducia e l’autostima. La qualità c’è e la squadra è una buona squadra, che va supportata da me e da tutti quelli che gli stanno dietro, compresi i tifosi. I tifosi sono l’anima di una squadra, per cui ora sta a noi tirarceli dietro con ottime prestazioni e voglia di far vedere chi siamo”.
Dybala? “C’è anche una volontà di risolvere questo problema, perché ci sono diversi mesi in cui non ci sono infortuni, almeno clinici, accertati, ma c’è questo fastidio che continua. Sicuramente dobbiamo aiutare il ragazzo, se ha questo fastidio va risolto, questo è poco mi assicuro. Se poi tutto evidenzia che non c’è niente, bisogna scandagliare ancora di più come mai lui avverte questo dolore. Noi stiamo facendo tutto il possibile affinché lui sia disponibilissimo. Io ci ho parlato in questi giorni, lui è sempre positivo, prepositivo, però io sono uno di quelli che non vuole rischiare il proprio giocatore. Io preferisco perdere un giocatore per una partita, ma non per un mese. Abbiamo tre partite in sequenza, tutte e tre belle. Vediamo, voglio parlare con lui e capire quello che mi può dare”.
I test non hanno evidenziato nessun problema di Dybala.
“Devo parlare con Dybala. Lo dobbiamo aiutare. Se non viene evidenziato nessun problema, dobbiamo capire il perché di questo dolore”.
Le piace questa figura da Harry Potter che le è stata data?
Ringrazio i tifosi per la fiducia accordatami. Se non sentissi la pressione, non avrei scelto di tornare. La squadra ha bisogno di tutti: ha fatto male, ha fatto peggio ed ora serve tornare a fare quello di cosa è capace. Non serve un mago, ma una persona normale. Serve fiducia. La squadra non è malata. Ovunque sono andato ho cercato di tirare fuori il bambino che è in loro. Dobbiamo fare di tutto per tornare indietro e tornare a giocare con l’entusiasmo di un bambino. Questa squadra ha giocato bene, deve tornare a farlo. Abbiamo degli step da fare tutti quanti, compatti. Sono convinto che anche il pubblico ci darà una mano.
Su Pellegrini.
“Deve reagire. Per essere romano è un po’ introverso. Deve saper reagire alle avversità, sono sicuro che lo farà”.
Dovbyk come sta? “Benissimo, mi ha detto che non ha problemi, che sta bene e tutto ok”.
Juric disse di aver trovato uno spogliatoio triste. Lei che spogliatoio ha trovato? “Se lui l’ha trovato triste, immaginate io! (scherza, ndr). No, per questo ho parlato del bambino che c’è dentro di loro. Per questo gli ho ricordato come eravamo tutti. Io se faccio questo mestiere ancora è proprio perché dentro di me ho quel sogno, no? E voglio che loro tirino fuori il sogno che avevano da bambini. Glielo ho detto, facciamo il lavoro più bello del mondo. Ci pagano, ma che volete di più? Ci sono delle difficoltà, benissimo. Solo chi cade può rialzarsi e noi abbiamo la possibilità di rialzarsi”.
Se la Roma dovesse giocare a tre, c’è la possibilità di rivedere Cristante dietro?
“Cristante può anche giocare lì, perché no? Ma se c’è Hummels, perché devo giocare con Cristante? Non lo so, tante volte l’allenatore fa delle mosse che sembrano strane, però lui sta tutti i giorni con i giocatori, sa quello che può chiedere, quello che gli possono dare, o per far recuperare un giocatore. Non è che io ho detto questo non può giocare lì e poi ce lo faccio giocare. Il calcio è talmente vario, cambia da un giorno all’altro, che noi allenatori dobbiamo essere sul pezzo per essere pronti. È come adesso, magari voi vorreste sapere se gioca a quattro, a cinque, a tre, ma ormai tutte le squadre cambiano. E Napoli come gioca? Come gioca Napoli? 4-3-3? Guardatelo bene. Cinque e mezzo. Quattro e mezzo (scherza ndr)”.