Calcionews24
·4 de enero de 2025
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«La seconda sconfitta stagionale della Juventus arriva per colpa di due strafalcioni individuali, il rigore di Locatelli e l’autorete coprodotta Gatti-Di Gregorio, ma figli di un torpore collettivo che progressivamente avvolge la squadra di Motta, come la palpebra che cala inesorabile quando viene sera e il film si rivela noioso».
Inizia così Paolo Condò l’analisi sul Corriere della Sera della semifinale di Supercoppa Italiana che ha visto il Milan effettuare il ribaltone nella ripresa, dopo l’1-0 determinato da Yildiz nel primo tempo. Un uno-due che regala al Diavolo la finale contro l’Inter, in un dery che dirà ancora qualcosa di più dopo il cambio di allenatore.
Per quanto riguarda i rossoneri la cosa più importante è questa: «Il merito del primo Milan di Sergio Conceiçao è quello di raccogliere e rimettere in circolo tutta l’adrenalina via via perduta dalla Juve, una specie di osmosi che nei cinque minuti in cui tutto succede fa impallidire di inedia gli uni e avvampare di energia gli altri».