Noi tiriamo le orecchie a Lucumí e Pobega, ma Rocchi fermi Ayroldi una volta per tutte | OneFootball

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·2 de enero de 2025

Noi tiriamo le orecchie a Lucumí e Pobega, ma Rocchi fermi Ayroldi una volta per tutte

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Ci sono partite che ti pesano addosso più di altre, sulle quali rimugini anche diversi giorni dopo senza fartene una ragione. Come le ultime due contro la Juventus, per capirci. Lunedì sera in Bologna-Verona è successo di tutto, e ovviamente un’analisi onesta e lucida non può prescindere dall’evidenziare l’erroraccio (purtroppo non il primo, sempre allo stesso modo) sul primo gol scaligero, la dormita della difesa sul secondo e la punizione regalata ancora da Lucumí da cui è poi scaturita la sfortunata e decisiva autorete di Castro. Il BFC, insomma, ci ha messo del suo e non poco per ‘regalare’ addirittura l’intero bottino ad una squadra nettamente inferiore. Ma del resto quando di fronte c’è Paolo Zanetti finisce sempre così: 4 gare (fra Venezia, Empoli e appunto Hellas) e 4 sconfitte, che sarebbero state 5 se nel 2022 i lagunari non l’avessero esonerato pochi giorni prima del match di ritorno (4-3 al Penzo con Soncin in panchina). Dopo aver fatto mea culpa, però, non si può di sicuro ignorare l’arbitraggio di Giovanni Ayroldi, figlio e nipote d’arte. Alla faccia dell’arte. Semplicemente amatoriale la sua direzione, difficile trovare altri termini considerando che non vogliamo tirare in ballo la malafede. E la sala VAR, coi prodi Pezzuto (quello del gol regolare di Ferguson annullato a Monza) e Di Bello (quello del mancato rigore per falciata di Iling-Junior su Ndoye in casa della Juve), non è stata da meno. Pobega (sciocco, diciamolo pure, nonché recidivo) espulso per una leggera manata sulla faccia di Duda, che a sua volta l’aveva colpito, lo stesso Duda non sanzionato nel primo tempo per un pugno sullo sterno a Lucumí in area: sarebbe stato rosso, quello sì, e rigore. Poi il match, di fatto già falsato, è proseguito in maniera delirante, con rimesse laterali assegnate ad una squadra e battute dall’altra e fischi a vanvera, il più grave dei quali ad interrompere una chiara occasione da gol felsinea (Odgaard lanciato verso Montipò) per un fallo in difesa, senza concedere la regola del vantaggio. Uno spettacolo indecoroso, ci fosse andata di mezzo una big se ne sarebbe parlato fino a Pasqua… Prima che il designatore Gianluca Rocchi ci venga a chiedere scusa, parlandoci di massimi sistemi e utilizzandoci di nuovo come cavia per spiegare agli arbitri gli errori da non commettere, tutte cose inutili o peggio irritanti, vogliamo dire noi qualcosa a lui: consapevoli che il materiale a disposizione non è granché (quest’anno si è ritirato pure Orsato, il migliore), per il bene del massimo campionato e dell’intero movimento a soggetti come Ayroldi va tolto il fischietto di bocca. Non per un certo periodo di tempo, cosa peraltro già accaduta e che non è servita a nulla, per sempre: si trovino un altro mestiere. Direzioni del genere non verrebbero tollerate in Terza Categoria, con tutto il rispetto, figuriamoci in Serie A.

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