Calcio e Finanza
·12 de diciembre de 2024
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Ieri sera a San Siro il Milan di Paulo Fonseca ha battuto la Stella Rossa per 2-1 grazie alla rete di Rafael Leao nel primo tempo e al raddoppio allo scadere firmato Tammy Abraham, dopo che Francesco Camarda ha colpito la traversa con un colpo di testa. Un successo che ha permesso ai rossoneri di mantenere viva la qualificazione agli ottavi di finale diretti della nuova Champions League e di sperare di saltare due sfide extra dei playoff.
Il quarto successo consecutivo nella competizione è arrivato davanti a un pubblico formato da 53.717 spettatori, un dato che ha risentito anche del divieto di trasferta per i sostenitori serbi. Si tratta della terza partita su tre in cui i rossoneri non raggiungono il tutto esaurito in Champions. Un trend opposto rispetto al campionato, dove la media spettatori è di 71.724 dopo sette gare giocate in Serie A.
L’unico sold out in Champions a San Siro – guardando sia Milan che Inter – è arrivato nella sfida dei nerazzurri contro l’Arsenal. In quella occasione furono 75.222 gli spettatori presenti per la vittoria sui Gunners, che erano stati seguiti da 4.146 tifosi provenienti dall’Inghilterra. Con la Stella Rossa, invece, anche l’Inter è andata sotto i 60mila. Per l’esordio dei nerazzurri nella nuova Champions, il dato sul pubblico si fermò a 56.391. Ma questo numero fu influenzato dalle modalità di vendita, i biglietti potevano essere acquistati solamente dai tifosi nerazzurri fidelizzati, e la trasferta fu vietata ai tifosi serbi per questioni di ordine pubblico.
Insomma, nelle prime tre partite casalinghe di questa Champions League (ne manca una contro il Monaco il prossimo 29 gennaio che chiuderà la prima fase), la media spettatori tenuta dall’Inter è pari a 64.929, ben al di sotto di quella del campionato, e anche rispetto alle tre gare della stagione scorsa. Le sfide contro Benfica, Salisburgo e Real Sociedad portarono a San Siro una media di 69.136 persone.
Allargando l’analisi alle due gare giocate a San Siro dal Milan, il risultato non cambia. Infatti, contro Liverpool, Brugge e ora contro la Stella Rossa, il pubblico rossonero non è mai riuscito a raggiungere quota 60.000. Numero superato nettamente in campionato, dove la media spettatori nelle prime sei gare giocate in casa dalla formazione di Paulo Fonseca è di poco inferiore ai 72mila spettatori.
In occasione della sfida contro i Reds, esordio in questa Champions per il Milan, i biglietti messi in vendita, al di fuori di quelli già assegnati agli abbonati, videro un prezzo medio superiore se confrontato con il costo dei tagliandi per le altre partite (e deciso anche sulla base del blasone dell’avversario).
Mentre per la gara con il Brugge, va ricordato, che questa si giocò alle 18.45 di martedì 22 ottobre, andando a influenzare giocoforza i risultati del botteghino. Anche se la stagione scorsa, Milan-Newcastle si giocò allo stesso orario e si registrarono 65.695 spettatori, in una sfida che vide il ritorno a San Siro di Sandro Tonali, che dopo qualche giorno fu squalificato per il caso scommesse.
I rossoneri hanno ancora una partita di Champions League da giocare in casa per cercare di alzare la media spettatori che ora è ferma a 57.397 anche se non si tratta di un incontro di cartello. Infatti a San Siro è atteso il Girona. Avversario non di prima fascia, ma che non deve far sottovalutare l’importanze di questa gara, visto che Calabria e compagni sono in piena corsa per giocarsi un posto nelle prime otto andando così a evitare le due gare di playoff e accedere direttamente agli ottavi di finale.