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·27 de enero de 2025

Napoli e la lezione di Conte alla citta, Lorenzo Marone: «Con il lavoro duro possono arrivare i risultati»

Imagen del artículo:Napoli e la lezione di Conte alla citta, Lorenzo Marone: «Con il lavoro duro possono arrivare i risultati»

Le parole dello scrittore Lorenzo Marone, tifoso del Napoli, sulla squadra di Conte e sul simbolo che è diventata per la città

I tifosi del Napoli hanno ancora negli occhi le immagini del secondo tempo perfetto con cui la squadra di Conte ha rimontato l’1-0 iniziale della Juve al Maradona. La città si specchia nella sua squadra in vetta alla classifica e ha trovato nel tecnico un simbolo che trascende il calcio. Di seguito le parole dello scrittore Lorenzo Marone, sul significato della squadra e del tecnico per il capoluogo campano.

PRIMO RICORDO – «È qualcosa di ancestrale: con mio nonno ascoltavo la partita alla radiolina».


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HA VISTO NAPOLI JUVE ALLO STADIO – «No, davanti alla tv, a casa di amici. Che meraviglia: quest’anno è un crescendo, la squadra oggi ha forza e struttura anche nel gioco. Inizio a crederci…»

RIMONTA CON I BIANCONERI – «Neanche fino in fondo. È stato così con Spalletti, però questa squadra dà sicurezza grazie a un allenatore veramente straordinario: al di là della tattica, Conte è riuscito a rivalutare giocatori che sembravano finiti, a dare una carica…».

NAPOLI INNAMORATA DI UNO JUVENTINO – «Su questo sono uno sportivo, le rivalità non mi toccano: si tratta di professionisti».

SENSO DI APPARTENENZA – «Ma, tra il napoletano e il Napoli, il senso di appartenenza e di orgoglio va oltre, questo l’aspetto più interessante: mi chiedo spesso perché ci sia, poi, discrepanza tra il trasporto per la squadra e l’amore per la città, nel quotidiano».

AMORE, TIFO E SENSO CRITICO – «Ma l’amore nei confronti della città è molto più labile e così viscerale che porta i napoletani a perdere lucidità, a non vedere i mali, dalla microcriminalità ai ragazzi sbandati, e ad abdicare alla critica e all’autocritica necessaria per aggiustare le cose. Sarà che io, arrivato a 50 anni, vorrei una città più a misura d’uomo…».

LA CITTA’ HA BISOGNO DI SIMBOLI A CUI AGGRAPPARSI – «È tipico dei popoli del Sud del mondo aggrapparsi a qualcosa che possa portare al riscatto, anche personale, quando la vita non è pienamente soddisfacente».

LA LEZIONE DELLA SQUADRA ALLA CITTA’ – «De Laurentiis ci dice che, se si fanno bene le cose, si può vincere, e avere successo. E, ora, Napoli dovrebbe prendere la mentalità che Conte ha portato, innanzitutto quella del lavoro, come lui stesso ha ribadito anche dopo il match: il risultato non è frutto del caso, bisogna rimboccarsi le maniche. Bello che questo discorso venga fatto da un uomo anche lui del Sud».

CALCIO COME COLLANTE SOCIALE – «Il calcio unisce, non solo allo stadio: il dottore e il portiere si ritrovano a parlarne sotto casa; è un collante strepitoso».

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