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·20 de julio de 2025

Murgia non ha dubbi: «Sogno nel cassetto? Tornare alla Lazio»

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Murgia non ha dubbi: «Sogno nel cassetto? Tornare alla Lazio». Le parole del centrocampista romano, cresciuto nel vivaio biancoceleste

Dal ricordo indelebile del gol decisivo in Supercoppa contro la Juventus nel 2017, Alessandro Murgia – centrocampista romano classe 1996, cresciuto nel vivaio biancoceleste – ripercorre con trasparenza le tappe salienti della sua carriera. Intervistato da Tuttosport, il giocatore ha espresso con lucidità le emozioni legate alla sua esperienza alla Lazio, squadra in cui è cresciuto e ha esordito da professionista.

Il momento d’oro in biancoceleste


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Il gol contro la Juventus, segnato al 93° minuto, regalò alla Lazio la Supercoppa Italiana e a Murgia una consacrazione prematura. Un lampo di gloria che sembrava l’inizio di una lunga storia nella Capitale. Allenato da Simone Inzaghi, tecnico pragmatico e abile nella valorizzazione dei giovani, Murgia ha vissuto stagioni di crescita, ma anche di difficoltà dovute alla forte concorrenza a centrocampo.

La scelta dell’addio e il percorso altrove

Nel 2019, Murgia decide di intraprendere una nuova sfida trasferendosi alla SPAL, spinto dalla voglia di maggiore continuità e centralità nel progetto tecnico. Pur riconoscendo che non si tratta di una decisione priva di rimpianti, il centrocampista ha sottolineato come il desiderio di crescere professionalmente lo abbia portato lontano da Roma. Dopo la parentesi in Emilia, il suo percorso ha incluso esperienze alla Perugia e al Südtirol, dove ha ritrovato spazio e leadership.

Il sogno di un ritorno

Nonostante le stagioni vissute lontano dall’Olimpico, Murgia non nasconde la volontà di tornare un giorno a indossare l’aquila sul petto. “Non ho rimpianti, ma non posso negare una punta di amarezza”, ha dichiarato, lasciando aperta la porta a un possibile ritorno nel club dove è nato calcisticamente.

PAROLE – «Ho sempre creduto che nella vita ci siano delle fasi. Se oggi sono questo significa che doveva andare così. Non ho rimpianti: ho cercato di essere sempre lucido. Anche se a volte alcune letture sbagliate mi hanno penalizzato: nel 2019, ad esempio, ho sbagliato a slegarmi dalla Lazio. Sentivo l’esigenza di avere minuti e così ho scelto di entrare nell’operazione con la Spal che ai tempi portò Manuel Lazzari a Roma.

Concorrenza? Alla Lazio c’erano Lucas Leiva, Milinkovic-Savic e Luis Alberto: era un centrocampo mostruoso, così scelsi di lasciare casa mia. Oggi ripenso al percorso di Cataldi, per esempio. Lui ha avuto la pazienza e la tenacia di aspettare il suo momento e poi si è imposto con Sarri. La sua è stata una scelta vincente. Sogni? Ne ho due: vincere qui in Romania un trofeo e un giorno tornare alla Lazio. Sarebbe la chiusura di un cerchio per me»

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