PianetaSerieB
·17 de noviembre de 2024
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Il centrocampista del Modena, Simone Santoro, ha rilasciato un’intervista a parlandodisport, durante la quale ha toccato vari temi. Ecco le sue parole, riportate da calciomodena.it:
Il campionato del Modena. “Sicuramente è stato finora un anno un po’ difficile dato che abbiamo attraversato periodi non facili, però dal punto di vista personale sono molto felice di essere qui a Modena in una società che ti permette di lavorare bene e di crescere. Mi trovo benissimo, i tifosi mi hanno dimostrato un affetto incredibile e penso che abbiano capito che tipo di giocatore sono. lo quando entro in campo cerco di dare tutto per la maglia, non mi tirerò mai indietro perché so in che società mi trovo e sono grato”.
Carrarese e sosta. “Sapevamo che quella contro la Carrarese sarebbe stata una partita difficilissima, abbiamo dato tutto per conquistare un risultato che ci avrebbe permesso di lavorare bene durante la sosta. Per adesso il nostro non è stato un percorso semplice, speriamo che l’ultima vittoria ci porti un po’ di serenità e soprattutto che ci trasmetta quella fiducia necessaria a cambiare le sorti di questo campionato, abbiamo le caratteristiche per fare bene. Obiettivo personale? Aiutare la squadra. Mi metto sempre a disposizione di squadra e mister per tirare fuori il meglio di me stesso. Non sarebbe male segnare qualche gol in più”.
Il primo gol con la maglia gialloblù. “E’ stata un’emozione indescrivibile, fin dal primo giorno che sono arrivato qui aspettavo quel momento. Inoltre, è stato bellissimo segnare sotto la nostra curva perché qui si respira un’atmosfera incredibile. I tifosi sono veramente straordinari, ogni partita sono sempre presenti sia in casa sia trasferta e non ci fanno mai mancare il loro supporto. Qui si respira calcio e per un giocatore che appunto si trova all’interno di questa società è un fattore fondamentale”.
Il ruolo. “Ho la fortuna di essere abbastanza duttile, gli allenatori hanno sempre fatto affidamento su di me proprio per questa caratteristiche. lo, ripeto, mi metto sempre a disposizione del gruppo e dovunque possa dare un mano lo faccio volentieri e non mi pongo il problema che sia a centrocampo o in un altro ruolo. L’importante è essere utile alla squadra”.
La carriera. “Sono nato a Messina, ma cresciuto nel settore giovanile del Palermo. Un’esperienza che mi ha permesso di crescere e di diventare uomo. Ho vissuto le annate più belle del club rosanero, dove sono passati giocatori del calibro di Dybala e Cavani. Ho avuto anche l’opportunità, arrivando fino alla prima squadra, di allenarmi con grandi campioni. Dopo Palermo, sono andato al Teramo per vivere la prima avventura lontano da casa. Sono stati due anni di crescita a livello umano, mi hanno formato tanto. Ho proseguito la mia carriera a Perugia, lì ho vissuto i primi anni di Serie B e ricordo con piacere il derby vinto contro la Ternana indossando la fascia da capitano”.
Pergreffi e il gruppo. “Antonio mi ha dato una grande mano, è sempre vicino a noi e non ci fa mai mancare il suo supporto nonostante il recente infortunio. E’ attualmente con le stampelle, ma è sempre presente ed è per noi un punto di riferimento. Siamo un gruppo forte e coeso, è fondamentale per ottenere risultati importanti”.
Allenatori. “Ho avuto diversi mister e ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa, ho imparato e cercato di prendere il meglio. Venerdì a Cosenza incontrerò Alvini, con lui ho bellissimi ricordi con la conquista dei playoff a Perugia e mi farà piacere rivederlo”.
Laurea in scienza motorie. “La tesi ha riguardato la forza nei giocatori d’élite, un tema che mi è sempre piaciuto. Sono uno che ama confrontarsi anche con i preparatori per capire le dinamiche e capire cosa c’è dietro a questo lavoro. Riuscire a conciliare la laurea con lo sport è veramente bello, avevo in mente di farlo fin dal primo giorno e sono felice di esserci riuscito. Sicuramente il nostro lavoro ci toglie tanto tempo, ma allo stesso tempo ce ne lascia parecchio libero e l’ho sfruttato per raggiungere il mio obiettivo”.
Idolo. “Il mio idolo è Marchisio. E’ un giocatore fortissimo con una carriera importante, mi fa piacere essere accostato a lui fin da piccolo. Sport che seguo? Calcio e tennis, seguo le partite di Sinner. Sogno nel cassetto? Andare in Serie A, spero di farlo con il Modena perché è una società che meriterebbe la massima serie”.