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·27 de julio de 2025

Maschere, capodanni, discoteche e ritardi: i giocatori multati dal club 😳

Imagen del artículo:Maschere, capodanni, discoteche e ritardi: i giocatori multati dal club 😳

Douglas Luiz sarà multato dalla Juventus dopo aver disertato il raduno della squadra, e dovrà pagare una cifra che può raggiungere i 120.000 euro.

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Non si tratta certo del primo caso di giocatore che vede la sua indisciplina punita con una sanzione da parte del proprio club: il brasiliano è in buona compagnia.


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Ecco un elenco di casi famosi di giocatori multati dal proprio club.


🕺🏾 Ronaldinho in discoteca

Genio e sregolatezza: come altro definire un giocatore come Ronaldinho? Al Milan il brasiliano ha portato tanta classe, ma altrettanti grattacapi per Adriano Galliani, che non sembra esser mai riuscito a limitare la voglia di far festa del funambolo sudamericano.

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Siamo nel settembre 2009 e, alla vigilia della partita di Champions contro lo Zurigo (persa 1-0 a San Siro), Dinho si fa pizzicare nella discoteca Shocking Club a ballare fino alle 2:30 del mattino. Così Galliani decide di ricorrere al pugno duro, dopo l'ennesimo sgarro del brasiliano.


✈️ Volo e ritardo, il caso Adriano

Qualche mese prima, sull'altra sponda del derby di Milano, un altro brasiliano aveva creato grattacapi al suo club. Stiamo parlando di Adriano, che aprì il 2009 facendosi multare per essere rientrato in ritardo dalla pausa invernale.

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Mourinho non sembra troppo irritato, ma il club decide per la linea dura. Per due motivi: non era il primo allenamento saltato nel corso della stagione e non erano state gradite le dichiarazioni del portavoce di Adriano che sosteneva che i nerazzurri non avessero prenotato il volo di ritorno dal Brasile.


🤦🏻‍♂️ Quante Cassanate

Chi delle multe era praticamente un habitué è Antonio Cassano: durante la sua permanenza a Roma ne combinò di cotte e di crude, venendo multato dal club in più di un'occasione.

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Qualche esempio? Nel 2004 viene espulso per aver dato una manata a Chiellini, nel 2005 si rifiuta di scendere in campo in amichevole dopo che Spalletti gli aveva tolto la fascia da capitano per affidarla a Montella. In un'altra occasione telefona al team manager Tempestilli e gli dice "Mi sono rotto le palle di fare panchina a questi quattro ****". E l'elenco continua...

Anche lontano da Roma, le intemperanze di Cassano non terminarono: nel 2013 l'Inter lo mise fuori rosa e multato per 40.000 euro dopo un violento litigio con il tecnico Stramaccioni.


🥷 Il Capodanno del Ninja

E a proposito di Roma, come dimenticare l'episodio del Capodanno di Radja Nainggolan, che festeggia l'arrivo del 2018 in modo poco consono. Alcool, sigarette e bestemmie su un campo da padel, il tutto documentato con una live social dal giocatore stesso in un video diventato subito virale.

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Risultato? Una multa da 100.000 euro e l'esclusione del giocatore per alcune partite.


🦸🏻‍♂️ La maschera di Auba

Nel caso di Pierre-Emerick Aubameyang non ci sono comportamenti sopra le righe, ma un'esultanza... con la marca sbagliata.

Per esultare in occasione di un gol nel derby del Borussia Dortmund contro lo Schalke 04, infatti, Aubameyang si mette in volto una maschera. Il problema? La maschera è della Nike, mentre il club di Dortmund è sponsorizzato da Puma e decide di sanzionare il giocatore.

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Non sarebbe stata l'unica multa in carriera per il gabonese, che venne sanzionato dalla CAF per aver pubblicato dei tweet sarcastici nei confronti della confederazione africana dopo che la sua nazionale era rimasta bloccata in un aeroporto in Gambia, costretta a dormire sul pavimento.


💸 Mutu, che stangata!

Se normalmente le multe possono arrivare a un massimo del 30% dello stipendio di un giocatore, Adrian Mutu si trovò costretto a pagare al Chelsea ben 17 milioni di euro.

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La motivazione? Il fatto che il giocatore era risultato positivo alla cocaina a un controllo antidoping, in violazione anche del contratto con il Chelsea. Il romeno provò a fare ricorso contro la situazione, ma senza successo.


⏰ La sveglia di Dembélé

Se oggi Ousmane Dembélé è uno degli eroi della vittoria del PSG in Champions, nel 2018 la sua reputazione era ben diversa: dopo esser diventato uno degli acquisti più costosi della storia del calcio passando al Barcellona, non era riuscito a convincere i Blaugrana di valere i tanti soldi spesi per lui.

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Oltre al rendimento sul campo, anche i comportamenti immaturi lontano dal rettangolo di gioco non aiutarono, in particolare i ritardi cronici. Così, dopo l'ennesimo ritardo, di due ore, a una sessione di allenamento, il club catalano decide di multarlo per 100.000 euro. La giustificazione per il ritardo? "Non avevo sentito la sveglia".


💥 Pugno duro per l'Apache

Una delle sanzioni più dure mai comminate da un club a un proprio tesserato è la multa ricevuta da Carlos Tevez ai tempi del Manchester City. Un milione di sterline, pari a quattro settimane di stipendio, oltre a due settimane di sospensione.

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Il motivo? La cattiva condotta dell'Apache, resosi colpevole secondo il club di cinque distinte violazioni del contratto per essersi rifiutato di scaldarsi in occasione della gara di Champions League contro il Bayern Monaco.

Il rifiuto di entrare in campo era dovuto a un disaccordo con Mancini, che aveva aspettato troppo a mandarlo in campo dopo che si era scaldato per 35 minuti. Da lì scaturì un litigio e Tevez lasciò Manchester per tornare in Argentina, dove rimase diversi mesi, prima di chiedere scusa e tornare all'ovile.


📸 Michael Owens - 2025 Getty Images