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·20 de junio de 2025

Magalini e il <i>falso problema</i> dei prestiti. La base di 15 giocatori si è dimezzata

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“Non te ne accorgi ma, da qua se ne vanno tutti!” recitava Caparezza in Goodbye Malincònia nel 2011. Il pezzo parlava della fuga dei cervelli dall’Italia, chiamata appunto Malincònia. Oggi, in questo caldo giugno 2025, ad assumere i connotati della suddetta Malincònia non è altro che la SSC Bari. E a non accorgersene è in primis Giuseppe Magalini, che ad aprile parlava del problema dei prestiti come di un «falso problema», aggiungendo «abbiamo in essere diversi giocatori con riscatto, per arrivare a 15-16 giocatori. La programmazione c’è e la si è fatta da luglio». Andiamo dunque a ricapitolare brevemente le ultime sulla tanto millantata programmazione, e la conseguente base di 15-16 giocatori per la stagione a venire.

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Base per l’anno prossimo: Magalini, a che punto siamo?

Ad oggi, venerdì 20 giugno 2025, i giocatori sotto contratto con la SSC Bari che verosimilmente potrebbero giocarsi un posto in rosa l’anno prossimo sono 13. Parliamo di Pissardo, Vicari, Matino, Tripaldelli, Maita, Benali, Lulic, Dorval, Sibilli, Pereiro, Manzari e Achik, ai quali va aggiunto Pucino, ancora in attesa di un accordo ufficiale sul rinnovo. E anche in questa prima base, sono diversi gli elementi la cui permanenza in Puglia non è scontata. Pissardo è corteggiato dalla Serie C, Sibilli potrebbe essere riscattato dalla Samp in caso di salvezza, Vicari potrebbe lasciare, mentre lo farà sicuramente Dorval. Senza contare Matino, Lulic, Manzari e Achik, che forse neanche verranno valutati da Caserta ma messi direttamente all’uscio.

Arriviamo ai prestiti, il famoso «falso problema». Sempre nella stessa conferenza stampa di aprile, Magalini affermava sicuro che «abbiamo in essere diversi giocatori con riscatto», aggiungendo inoltre «Stiamo parlando già con qualcuno. I giocatori che non hanno il riscatto ci hanno chiesto di valutare la possibilità di rimanere perché rimarrebbero volentieri da noi». Facendo un rapido calcolo, i giocatori in prestito l’anno scorso a Bari erano 14, 6 dei quali con diritto/obbligo (condizionato) di riscatto. Secondo le ultime notizie, tuttavia, nessun diritto di riscatto verrà esercitato dalla dirigenza, e gli unici due calciatori con cui ci sarebbero dei contatti in corso per una permanenza a Bari sono Oliveri e Favilli. Con loro si completerebbero i famosi 15 elementi di partenza, se ben 10 di loro non fossero in (forte) dubbio.

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Un problema, non falso, ma serissimo

Al netto di numeri e news di mercato, già angoscianti di per sé, l’antifona è sempre la stessa: portare avanti simili discorsi diventa svilente, a tratti umiliante, per ciò che il Bari rappresenta. Oppure, ormai, dovrebbe rappresentare. È semplicemente oggettivo che non si possa parlare di programmazione e base che ci sono, di fronte ad una rosa formata da 14 giocatori su 25 non di proprietà. Ed è altrettanto folle anche solo pensare di costruire un intero reparto – l’attacco – con calciatori in prestito, senza entrare nel merito del loro rendimento (pregresso, e di conseguenza attuale).

I tifosi, mai come in questo periodo storico, si sono liberati del proverbiale prosciutto sugli occhi, e lo stesso vale per i media che più volte hanno posto la questione a Magalini. Ricevendo, dall’altra parte, risposte che definire sconnesse dalla realtà sarebbe riduttivo, apparse come un costante tentativo di nascondere la polvere sotto il tappeto. Il tempo però passa, e la polvere sta pian piano venendo fuori. Nel pezzo sopracitato, Caparezza chiede all’ipotetica Malincònia “Dimmi chi ti ha ridotta in questo stato”. A Bari hanno più di una mezza idea su chi sia stato.

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