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Diego D'Avanzo·7 de septiembre de 2023
🏆 L'Italia al Pallone d'oro: i 10 candidati che non vi ricordate 🇮🇹

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Diego D'Avanzo·7 de septiembre de 2023
Ieri sono stati annunciati i 30 candidati al Pallone d’oro e l’unico italiano è Nicolò Barella, sempre un miglioramento rispetto alle zero nomination del 2022.
Nella storia però sono stati inseriti molti giocatori italiani di cui, probabilmente, non vi ricordavate. Di seguito l’elenco dei 10 candidati più “inaspettati”.
Nella prima edizione del Pallone d’oro non è presente nessun italiano di nascita ma – oltre a Schiaffino – spicca più in alto al 13esimo posto il nome di Miguel Montuori: argentino naturalizzato italiano, numero 10 e giocatore fondamentale della Fiorentina che in quell’anno raggiunge la finale di Coppa dei Campioni contro il Real Madrid.
Alla terza edizione del Pallone d’Oro l’italiano che ottiene il piazzamento migliore è Bruno Nicolè: attaccante 18enne della Juventus arrivato dal Padova nell’estate del ’57. Nel primo anno – raccontano i giornali – offre giocate di alto livello ma nessun gol, migliora l’anno successivo: esordio in Nazionale e gol che lo rende il marcatore più giovane, scalzato solo da Wilfried Gnonto nel 2022.
Si tratta di un piazzamento in prospettiva più che di un reale merito di campo: il “Nuovo Piola” si ritirerà presto, a 27 anni dopo un grande avvio di carriera alla Juve e cinque anni in calando tra Mantova, Roma, Samp e Alessandria.
All’ultimo posto dell’edizione 1962 troviamo Ezio Pascutti con un voto: attaccante e bandiera del Bologna, unica squadra dei suoi 14 anni di carriera. Nel 1961-62 i felsinei si piazzano al 4° posto, arrivando in finale di Coppa Mitropa e con Pascutti miglior marcatore (senza rigori) della squadra. Poco prima dell’assegnazione del premio segna anche una doppietta in Nazionale contro l’Austria.
Nel 1972 l’attaccante della Lazio Giorgio Chinaglia ottiene un voto, al pari di Neeskens, Rivera e Breitner per fare alcuni nomi. Nel ’71-72 Chinaglia si trova addirittura in Serie B con i biancocelesti: 24 gol in 41 presenze e un 2° posto che vale la Serie A. Inizia anche la stagione del 1972 con dei buoni numeri e segnando 3 reti in 4 partite con la Nazionale.
Quattro voti e 15esima posizione per Ciccio Graziani nel 1980: attaccante del Torino già esperto, 28 anni e 15 reti stagionali che lo rendono il miglior marcatore della squadra. I granata arrivano al 3° posto in Serie A, in finale di Coppa Italia e all’inizio della stagione ’80-81 trova una doppietta importante con la Nazionale in una gara di qualificazione al Mondiale contro la Danimarca.
Due nomination per Walter Zenga: la prima nel 1988 in cui ottiene due voti, merito di un’ottima stagione personale ’87-88 in cui subisce 41 reti in 43 partite stagionali con l’Inter (5° in Serie A), con la Nazionale gioca 7 partite e incassa solo tre gol. Nel 1990 ottiene ancora 2 voti migliorando i suoi numeri difensivi: 38 incontri con l’Inter e 31 reti subite, con l’Italia gioca 10 partite facendosi segnare solo 2 volte.
Nel 1991 prende un voto Gianluca Pagliuca grazie alla sua annata con la Sampdoria campione d’Italia: 50 partite e 40 gol incassati tra tutte le competizioni per il portiere. L’inizio del ’90-91 è più altalenante ma la squadra raggiungerà la finale di Coppa dei Campioni, arrivando 6° in campionato.
Nell’anno in cui vince Roberto, al Pallone d’Oro entra in classifica anche Dino Baggio con due voti. Il centrocampista della Juve è imprescindibile nella stagione ’92-93 che porta alla vittoria della Coppa UEFA, competizione in cui Dino segna pure 5 gol in 9 partite. Peggiore il rendimento in campionato con un 4° posto che porta nuovamente alla qualificazione in Coppa UEFA.
Un voto nel 1997 per Ciro Ferrara, difensore fondamentale della Juve che vince il campionato (4 gol per lui), la Coppa Intercontinentale, la Supercoppa UEFA e arriva in finale di Champions League. In quella squadra Ferrara è il più presente (insieme a Di Livio) e a inizio ’97-98 le prestazioni non calano: l’avvio di stagione è eccellente.
Due voti per Damiano Tommasi nel 2001: centrocampista della Roma di Capello che conquista lo Scudetto. Lui è il giocatore più presente in tutte le competizioni con 43 apparizioni, è imprescindibile anche in Nazionale e una posizione più alta gli è preclusa dal rendimento della squadra in Europa: Roma fermata agli ottavi di finale di Coppa UEFA dal Liverpool.