Calcio e Finanza
·24 de diciembre de 2024
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Tifo organizzato, affari e mafia. Le curve di Milan e Inter finiscono a processo. La Nord – il settore del tifo organizzato nerazzurro – anche per i presunti legami con i clan calabresi. Secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, venerdì il Tribunale ha disposto «di procedersi con giudizio immediato» per 18 indagati nell’inchiesta sugli affari criminali di parte dei direttivi delle curve di Inter e Milan, scrive il gip Domenico Santoro.
E lo ha fatto dopo la richiesta della procura e del pm Paolo Storari datata 18 dicembre. L’udienza, fissata il 20 febbraio, riguarda i 16 destinatari della misura cautelare in carcere e altri due messi ai domiciliari lo scorso settembre: Debora T. (indicata come contabile per i biglietti delle partite) e l’imprenditore Gherardo Zaccagni, attivo nel settore dei parcheggi di San Siro.
Zaccagni, risulta dagli atti e secondo i pm, pagherà tangenti non solo al capo ultrà Boiocchi, ma anche a chi, nella società privata partecipata da Inter e Milan (Mi-Stadio), pur non solo con cariche politiche, secondo il pm, sarebbe stato corrotto.
Nelle 20 pagine di documento, depositato il 20 dicembre, a processo andranno anche il capo della Sud Luca Lucci e Marco Ferdico, uno dei vertici del direttivo nerazzurro. Si prospetta così un maxi-processo storico e mai visto in Italia sugli affari criminali del tifo organizzato. Sul tavolo, gli interessi anche della ’ndrangheta attorno allo stadio Meazza.
Tra gli indagati, Andrea Beretta che ha deciso di collaborare con la procura. Beretta, oltre che coinvolto nell’indagine “Doppia curva”, è indagato per l’omicidio di Antonio Bellocco, legato alle cosche di Rosarno e che aveva preso in mano il business della Nord con Ferdico e Beretta, dopo l’omicidio dell’ex capo curva Vittorio Boiocchi. Un omicidio irrisolto, quello dell’ottobre 2022, ma sul quale, per quel che risulta, sta facendo luce Andrea Beretta, che avrebbe già riempito tre verbali.