Calcio e Finanza
·18 de abril de 2025
L'Alcione sogna un nuovo stadio vicino a San Siro: obiettivo 2026

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·18 de abril de 2025
Centrata la salvezza aritmetica nel girone A di Serie C, l’Alcione guarda alle ultime due partite della stagione regolare con il sogno di centrare un posto nei playoff alla prima annata fra i professionisti. La terza squadra professionistica di Milano ha però le idee chiare, come dichiarato spesso negli ultimi mesi: centrare la promozione in Serie B. Ma dopo aver raggiunto questo traguardo, come riporta l’edizione milanese de Il Corriere della Sera, servirebbe un nuovo stadio.
Le due anime dell’Alcione hanno le idee chiare anche su questo punto, come conferma Marcello Montini, uno degli sponsor principali della società milanese e che condivide la presidenza con Giulio Gallazzi: «Non posso anticipare niente perché siamo in attesa dell’approvazione, ma il nuovo stadio sarà a cinque chilometri da San Siro e appena fuori Milano: l’obiettivo è andarci dal gennaio 2026».
Massima prudenza in casa Alcione, visto che nel recente passato sono stati bloccati, per varie ragioni, diversi progetti. Dalla condivisione dell’Arena Civica con l’Inter femminile, che è stata stoppata dalla Prefettura temendo ultras nel centro della città, passando alla ristrutturazione del Carraro che ha trovato la resistenza degli altri sport presenti nel centro sportivo del Gratosoglio, fino ad arrivare all’ipotesi più affascinante e difficile da realizzare: un San Siro tutto per l’Alcione, ovviamente dopo una ristrutturazione che avrebbe compreso la riduzione dell’attuale struttura.
Ed eccoci alla possibilità dello stadio vicino a San Siro. Un impianto da 1.600 spettatori, con possibilità di diventare 5.500 per una futura Serie B. Dove? Molti indizi portano verso il Gianni Brera di Pero, dove peraltro in passato la squadra ha già giocato, ma i comuni disponibili non mancano. In ogni caso la squadra Orange allenata da Giovanni Cusatis, che ora utilizza il Breda di Sesto San Giovanni, rimarrà nella sua storica periferia Ovest di Milano come sede e come settore giovanile, al Kennedy di via Olivieri.
«Tutto è basato sulla sostenibilità – dichiara Montini –, su un futuro che prescinda dagli azionisti. Il ticketing è modesto, però la visibilità che ti dà Milano permette di coinvolgere sponsor che da altre parti invece non hanno». E infatti all’Alcione si è interessato anche France Football, rivista che organizza la cerimonia del Pallone d’Oro. «Incredibile, la rivista calcistica più famosa del mondo che dedica sei pagine all’Alcione. Subito dopo ci hanno chiamato dalla Francia per una collaborazione, anche due presidenti di Ligue 1», rivela Montini.
«Il calcio come divertimento e pratica deve essere patrimonio comune, per questo negli anni scorsi avevamo creato l’Atletico Alcione come seconda squadra. Ma fare quattro allenamenti alla settimana, a partire da una certa età, è per chi ha capacità e voglia. Non bisogna illudere i ragazzi: lo sport è inclusivo, ma lo sport agonistico è esclusivo», conclude Montini.
Nell’Alcione che sogna la Serie B ci sono diversi prospetti molto interessanti come il difensore centrale Giacomo Stabile, in prestito dall’Inter, le punte Simone Palombi e Michele Marconi, entrambi con un passato nelle nazionali giovanili (Palombi anche nell’Under 21 di Di Biagio), oltre a Christian Dimarco, laterale sinistro come suo fratello, l’interista Federico.