Calcio Femminile Italiano
·22 de julio de 2025
Italia–Inghilterra: conterà di più l’entusiasmo della prima volta o l’esperienza a giocare le finali?

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·22 de julio de 2025
Stadio di Ginevra, martedì 22 luglio, ore 21: si gioca la prima semifinale dell’Europeo 2025, in campo Italia e Inghilterra. Sarà la prima volta per le 23 Azzurre e per il Ct Andrea Soncin, la terza di fila per le due senatrici delle Three Lionesses Alex Greenwood e Lucy Bronze e per la loro allenatrice Sarina Wiegman, la seconda per altre undici calciatrici (Leah Williamson, Georgia Stanway, Keira Walsh, Bethany Mead, Lauren Hemp, Hannah Hampton, Jess Carter, Chloe Kelly, Lotte Wubben-Moy, Alessia Mia Russo, Ella Toone), dopo quella 2022 a Sheffield.
Oltre agli aspetti tecnico-tattici e allo stato di forma, dunque, è evidente che sarà determinante dove finirà il cursore della bilancia delle emozioni in ciascuna delle protagoniste: da un lato oscillerà tra la pressione di una gara del genere e la serenità di chi, in fondo, non ha nulla da perdere; dall’altro tra il peso del pronostico favorevole e l’esperienza accumulata tra finali europee, mondiali e di Champions League.
L’Italia si presenta con un gruppo abituato a giocare gare a livello internazionale, come conferma il totale di 1036 presenze in Nazionale (con 151 reti complessive) e l’esperienza di 6 calciatrici su 23 over 30 (Laura Giuliani, Elena Linari, Cristiana Girelli, Barbara Bonansea, Cecilia Salvai e Rachele Baldi, le prime 4 con oltre 100 presenze in maglia azzurra). Ma in queste oltre 1000 gare, nessuna oltre i quarti di finale in competizioni internazionali: in 8 erano a Valenciennes contro i Paesi Bassi (0-2) al Mondiale 2019, una (Girelli) contro la Germania (0-1) all’Europeo 2013 a Vaxjo; in 11 hanno raggiunto lo stesso turno in Champions League (Caruso quest’anno col Bayern, Di Guglielmo, Greggi, Giugliano, Serturini e Linari nel 2023 con la Roma, Lenzini, Boattin, Salvai, Bonansea, Girelli e la stessa Caruso nel 2022 con la Juventus).
Sull’altro fronte, se l’uscita di scena di Daly e Earps ha fatto scendere a 921 le presenze complessive in Nazionale della rosa inglese (171 i gol), che ha solo due oltre le 100 presenze (Bronze e Greenwood), è altissima l’abitudine a giocare gare di questo tipo: negli ultimi 3 anni, le inglesi hanno giocato due finali tra Europei (in 13 nel 2022) e Mondiali (in 14 nel 2023), oltre alla Finalissima UEFA/Conmebol. E in 8 hanno vinto la UEFA Women’s Champions League: Kelly, Russo, Williamson, Wubben-Moy e Mead con l’Arsenal lo scorso maggio, Bronze e Walsh ne hanno addirittura vinte due (‘23 e ‘24), quando erano al Barcellona. E in 11 hanno giocato la finale (Carter, Charles e Beever Jones con il Chelsea hanno perso nel 2021 contro il Barcellona). Solo nell’edizione 2024-25, c’erano 10 calciatrici della rosa inglese all’Europeo nelle due semifinali (le 5 dell’Arsenal e 5 su 6 del Chelsea, Lauren James era fuori per un infortunio alla coscia patito contro il Liverpool una settimana prima dell’andata col Barcellona), dato che sale fino a 15 ai quarti (c’era James nel Chelsea, più Park e Keating nel City, assenti le altre due citizens Greenwood e Mead, infortunate), dove troviamo l’unica azzurra, Caruso, eliminata col Bayern Monaco.
RISCHIO RANKING NEGATIVO. Va ricordato che nel Ranking Femminile non esiste una norma che protegga le Nazionali che fanno più strada nei grandi tornei, come invece accade nel metodo di calcolo del Ranking Maschile introdotto dal 2018, che annulla il saldo negativo di punti nelle fasi ad eliminazione diretta. E quindi, un risultato negativo con l’Inghilterra farebbe perdere all’Italia un bottino di punti molto vicino al saldo delle prime quattro gare, tornando al punteggio pre-Europeo, che comunque varrebbe il 12° posto, con sorpasso sulla Danimarca, che ha chiuso con 3 ko il torneo in Svizzera.