Italia-Spagna, tra resa e rinascita: Azzurre ai quarti dopo 12 anni. La serata di Soncin e le pagelle delle migliori 3 in campo | OneFootball

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·12 de julio de 2025

Italia-Spagna, tra resa e rinascita: Azzurre ai quarti dopo 12 anni. La serata di Soncin e le pagelle delle migliori 3 in campo

Imagen del artículo:Italia-Spagna, tra resa e rinascita: Azzurre ai quarti dopo 12 anni. La serata di Soncin e le pagelle delle migliori 3 in campo

Berna, 11 luglio 2025 – C’è un momento in cui il calcio diventa pura, cruda emozione. Succede quando perdi 3-1 contro la Spagna, senti il cuore sprofondare nello stomaco… e poi scopri che il Belgio, dall’altro campo, ti ha appena regalato un biglietto per i quarti di finale.

L’Italia esce battuta sul campo, ma festeggia comunque la qualificazione, grazie al successo delle belghe sul Portogallo (2-1) che tiene le Azzurre al secondo posto del girone. È la magia — e a volte la crudeltà — degli Europei: un destino appeso a un gol segnato altrove, mentre tu raccogli i pezzi di una partita che aveva illuso e poi travolto.


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Una partita sulle montagne russe

E dire che l’Italia l’aveva iniziata da sogno. Sono bastati dieci minuti per volare avanti: il mancino preciso e potente di Elisabetta Oliviero, 1-0 e urlo azzurro che scuote le tribune.

La Spagna però ha qualità e fame. Pareggia con un gioiello di Athenea del Castillo da fuori area, mette la freccia nella ripresa con Patri Guijarro e, nel finale, chiude i conti con Esther González. L’Italia lotta, ci prova con ripartenze e tanta corsa, ma il ritmo furioso delle iberiche è un’onda difficile da arginare.

E mentre il triplice fischio spegne le speranze sul campo, occhi e orecchie corrono all’altra partita. Dal campo accanto arriva la notizia che cambia tutto: il Belgio ha battuto il Portogallo. L’Italia, nonostante la sconfitta, è ai quarti. E il volto di Andrea Soncin, commosso, racconta tutto quello che le parole non riescono a dire, diventando il simbolo più vero di questa serata. L’abbraccio con lo staff e le ragazze, gli occhi lucidi, la voce spezzata quando durante l’intervista dichiara:

“La gente che parla del calcio delle donne senza conoscerlo non ha idea di cosa si perde. È il giorno più bello della mia vita, non cambierei questa esperienza con nulla al mondo.”

Anche le giocatrici hanno lasciato scorrere le emozioni. Elisabetta Oliviero, intervistata a fine gara, aveva ancora gli occhi lucidi: “Segnare un gol così è stato incredibile, ma ero convinta che fosse finita. Poi ci hanno detto del Belgio… non riesco a spiegare cosa ho provato.”

Accanto a lei, anche Cristiana Girelli, leader carismatica pur rimasta oggi in panchina, non ha trattenuto le lacrime: “Queste sono le partite che ti fanno capire perché ami il calcio. Non importa se giochi o meno: siamo tutte una sola squadra.”

Quell’emozione racconta più di qualsiasi tattica o tabellino. Raccontano di un’Italia che, pur tra errori e sofferenze, non smette mai di crederci. Che si rialza anche dopo una sconfitta pesante, che si aggrappa al gruppo, alla voglia di lottare, alla speranza.

E raccontano anche un dato storico: l’Italia torna ai quarti di finale di un Europeo dopo 12 anni, un traguardo che mancava dal 2013. Un passo enorme per una Nazionale che, dopo anni di alti e bassi, vuole riprendersi un posto tra le grandi del calcio europeo.

La top 3 delle migliori Azzurre in campo

Nel naufragio apparente di una sconfitta, ci sono state tre Azzurre che hanno tenuto accesa la fiamma.

Elisabetta Oliviero – Voto: 8 È stata lei ad aprire le danze con un gol che ha fatto esplodere il cuore degli italiani. Ma il suo contributo va oltre la rete. La classe 1997 ha mostrato personalità, corsa, intelligenza tattica e voglia di osare anche contro una squadra tecnicamente superiore. Ha sofferto quando la Spagna ha alzato il ritmo, ma non si è mai disunita. A fine partita, le sue lacrime raccontano tutta l’intensità della serata.

Sofia Cantore – Voto: 7 La sua è stata una partita fatta di strappi, sacrificio e tentativi generosi di rompere la pressione alta della Spagna. È stata una delle poche ad accendere la luce in fase offensiva, con i suoi movimenti tra le linee e un paio di accelerazioni che hanno costretto la difesa avversaria agli straordinari. Non ha trovato il gol, ma ha dato profondità, creato pericoli e lottato fino all’ultimo pallone, una vera e propria prova di maturità e consapevolezza.

Elena Linari – Voto: 6.5 La cronaca racconta di un suo colpo di testa sul palo nei primi minuti, un’occasione che poteva cambiare l’inerzia del match. Contro una Spagna che ha spostato spesso il gioco sul lato debole per liberare Athenea e Carmona, la numero 5 ha gestito i movimenti della linea difensiva con autorevolezza, accorciando in avanti quando serviva per spezzare la circolazione e stringendo la diagonale per chiudere le imbucate centrali di Guijarro e Bonmatí. Non ha mai smesso di crederci, incarnando lo spirito di un’Italia che, pur soffrendo, non si arrende mai.

Prossimo step: sfida alla Norvegia

Ai quarti al Wankdorf, Linari e compagne affronteranno la Norvegia – una squadra arrembante, forte fisicamente e letale in contropiede. La missione è chiara: dimostrare che questo Europeo vale fino in fondo, e che l’Italia è pronta a giocarsi ogni chance con coraggio e la sensazione che questo cammino, comunque vada, abbia già scritto una storia bellissima.

Perché a EURO 2025, le Azzurre non hanno ancora finito di sognare.

A cura di Chiara Frate

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