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·11 de julio de 2025
Italia, Gattuso, missione Mondiale: idee, viaggi e volti nuovi per rilanciare gli azzurri verso il 2026

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·11 de julio de 2025
Il nuovo commissario tecnico è già al lavoro per costruire una Nazionale competitiva in vista delle qualificazioni. Dalla scelta dei moduli ai sopralluoghi nei ritiri: ecco come nasce l’Italia targata Rino Gattuso.
L’appuntamento con il futuro non può più attendere. Dopo due Mondiali consecutivi vissuti da spettatori, l’Italia è chiamata a ritrovare la propria identità e il proprio posto nell’élite del calcio mondiale. Alla guida della rinascita c’è Gennaro Gattuso, chiamato a scrivere un nuovo capitolo della storia azzurra. A poco meno di due mesi dal debutto nelle qualificazioni contro l’Estonia (5 settembre, Bergamo), il nuovo commissario tecnico è già al lavoro tra viaggi, confronti, valutazioni tecniche e un’attenta pianificazione.
L’urgenza di tornare protagonisti Il momento è delicato: la classifica del girone per il Mondiale 2026 non sorride. Con soli 3 punti in 2 partite, l’Italia è costretta a inseguire una sorprendente Norvegia a punteggio pieno. Ma non basta. L’ultima classifica FIFA ha fatto scivolare gli Azzurri all’11° posto, superati da Germania e Croazia. Un dato non solo simbolico: il ranking influenza teste di serie e sorteggi, con ricadute concrete sulla strada verso i grandi tornei.
Nonostante la classifica, Gattuso non fa drammi. La priorità resta centrare l’obiettivo Mondiale, anche passando dai playoff se necessario, per evitare l’onta di una terza clamorosa esclusione consecutiva.
Un ct operativo: incontri, viaggi e sopralluoghi Gattuso non perde tempo. Dopo le prime telefonate a circa 35 giocatori potenzialmente convocabili, il ct si prepara a girare l’Italia e l’Europa per assistere da vicino agli allenamenti estivi e parlare con i protagonisti. Il tour partirà probabilmente da Trigoria, sede del ritiro della Roma, per proseguire con Inter, Milan e altri club di Serie A.
L’8 agosto Gattuso sarà in Inghilterra per monitorare da vicino Luca Koleosho del Burnley, protagonista con l’Italia Under 21 agli ultimi Europei di categoria. Appuntamento poi il 13 agosto a Udine, dove si disputerà la Supercoppa Europea tra PSG e Tottenham: una vetrina utile per osservare da vicino Donnarumma, Vicario e Udogie.
Due sistemi di gioco per un’Italia camaleontica Dal punto di vista tattico, il nuovo corso azzurro si preannuncia flessibile. Gattuso sta lavorando su due moduli principali:
3-4-3 per una squadra propositiva ma equilibrata
4-2-3-1 con transizioni rapide e massima attenzione alle fasce
L’idea è quella di poter alternare i sistemi anche all’interno della stessa partita, adattandosi agli avversari e alle esigenze del momento. Contro Estonia e Israele a settembre, l’Italia avrà l’obbligo di proporre un calcio offensivo per recuperare terreno sia nei punti che nella differenza reti. Ogni partita sarà una finale, soprattutto considerando che solo la prima classificata del girone accederà direttamente al Mondiale.
I nomi nuovi e i punti fermi: la rosa che sta nascendo Molti volti noti resteranno al centro del progetto, ma Gattuso vuole allargare la base e rinnovare gradualmente la Nazionale:
In difesa: Buongiorno, Bastoni, Calafiori e il rientro atteso di Scalvini; attenzione ai giovani Coppola e Leoni.
A centrocampo: confermati i leader Tonali e Barella, con Ricci e Frattesi sempre più affidabili. In rampa di lancio Fazzini, in arrivo dall’Under 21.
Sulle fasce: Gattuso vede Di Lorenzo come esterno puro e punta a valorizzare Politano, Orsolini, Zaccagni e il talento emergente Koleosho. Da verificare le condizioni di Chiesa, che potrebbe lasciare il Liverpool per ritrovare spazio e continuità.
In attacco: confermati Kean, Retegui, Scamacca e Lucca, mentre si avvicina la prima chiamata per Pio Esposito, profilo duttile capace di giocare sia da punta centrale che da seconda punta. Non manca la duttilità di Raspadori, sempre prezioso in diverse posizioni.
La sfida più grande: recuperare l’identità e l’amore per la maglia Oltre agli aspetti tecnici e tattici, Gattuso dovrà lavorare su un altro fronte fondamentale: ricostruire il senso di appartenenza e la fame di vittoria. Dopo anni di delusioni e di un legame talvolta sfilacciato con i tifosi, serve un’Italia combattiva, orgogliosa e capace di esaltare il proprio talento.
L’impresa è complessa, ma Gattuso, con il suo carattere e la sua passione, sembra l’uomo giusto per affrontarla. La rincorsa verso Canada, USA e Messico 2026 è cominciata. E questa volta non si può più fallire.