Inter Milan
·26 de mayo de 2025
Inzaghi: "Fatto un grandissimo percorso, ora manca l'ultimo passo"

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·26 de mayo de 2025
Parte il countdown verso Monaco di Baviera: inizia la settimana che porta alla finalissima di Champions League 2024/25 tra Inter e PSG. Al BPER Training Centre di Appiano Gentile spazio al Media Open Day ufficiale della gara. Ad aprire l’evento, la conferenza stampa di Simone Inzaghi che ha risposto alle domande dei giornalisti presenti:
Come arrivate alla partita?
Sono passati due anni dall’ultima conferenza prima di una finale e in me c’è una grande emozione. Abbiamo raggiunto un traguardo bellissimo, abbiamo fatto grandissime gare ma sappiamo che ci manca l’ultimo passo per coronare un sogno ed entrare nella storia. Da oggi ci prepareremo al meglio. Il campionato appena chiuso ci ha lasciato qualcosa da ricordare, è inutile negarlo, c’è tanta sofferenza in me e nei giocatori. È giusto fare i complimenti al Napoli perché è stato un campionato in cui abbiamo giocato punto a punto. Ci è mancato qualcosina ma parlarne in questa sede non è giusto.
Che differenze trovi rispetto all’avvicinamento della finale di Istanbul?
Devo ancora capirlo, abbiamo finito venerdì il campionato, la nostra settimana comincia oggi. Il mio augurio è quello di avere a disposizione tutti i giocatori, c’è fiducia per Pavard e Zielinski, ci avvicineremo nel migliore dei modi: siamo concentrati e cercheremo di affrontare il PSG per fare una grande finale.
Quanto conterà il cuore in questa partita?
Sarà determinante, questa squadra l’ha sempre messo in campo. Sono orgoglioso di allenare un gruppo di questo tipo. Affronteremo un grande avversario come è stato contro il Barcellona e le altre, ci saranno momenti in cui soffriremo ma dovremo essere bravi a gestirli al meglio. Con il PSG siamo due delle squadre a rigiocarsi una finale nel giro di pochi anni.
Qual è lo stato d’animo migliore? Quello del PSG che ha la pancia piena o il vostro?
Fare due finali in tre anni succede poche volte ma per entrare nella storia bisogna fare bene sabato. Il PSG troverà una squadra con lo stesso obiettivo che vuole fare una grande finale.
È più difficile preparare una partita contro il PSG rispetto al Barcellona?
Il PSG è un’ottima squadra con giocatori fortissimi, hanno qualità, un allenatore che ha dato principi precisi di gioco e che ha già giocato finali. Noi ci prepareremo al meglio sapendo che ci vorrà una grande Inter per vincere.
Le voci che ti riguardano rischiano di fare perdere un po’ di concentrazione?
La mia società fortunatamente mi conosce bene. Ogni anno ci sono richieste dall’Italia e dall’estero ma penso che adesso sarebbe folle pensare a quello. Dopo la finale ci siederemo a parlare con un unico obbiettivo, quello di sempre, che è il bene dell’Inter.
Tutto il mondo ti osserva, come fai a controllare questa pressione. Dormirai alla vigilia?
Non sarà una notte uguale alle altre, la finale di Champions è la partita che tutti gli allenatori e i giocatori del mondo vorrebbero giocare. Io da giocatore sono arrivato ai quarti, come allenatore grazie a questo gruppo di giocatori ho la possibilità di giocarmi una finale per la seconda volta e cercheremo di fare il massimo.
Cosa cambia tra PSG, Bayern e Barcellona?
Sono tutte grandissime squadre, non cambia nulla. Avremo di fronte una squadra completa con una rosa molo ampia ma anche loro dovranno guardare bene l'Inter che ha meritato questa finale facendo un grandissimo percorso. Mancano gli ultimi 90 minuti, una partita secca in cui gli episodi saranno determinanti e dovremo essere bravi a indirizzarli dalla nostra parte.
Lautaro ha giocato la partita contro il Barcellona in condizioni difficili, come sta oggi?
Sta bene, era già disponibile per la partita di Como, farà una settimana normale. Prima di Como sia lui che Frattesi mi avevano dato l’impressione di esserci al 100%, poi per come si era messa la gara ho deciso di posticipare il rientro.
Il PSG parte da favorito: come si fa a cambiare questo pronostico?
Lo spirito che abbiamo sarà qualcosa che potrà aiutarci. Nelle finali trovi grandi avversari ma abbiamo incontrato già grandi squadre. Ora nella finale non si può sbagliare e ci vorranno corsa, determinazione e tutte le componenti che la squadra ha dimostrato in questo percorso.
Come arriva la squadra alla finale?
Questi ragazzi in questi quattro anni sono stati straordinari, sono un gruppo fantastico e quello che mi piace di più è il senso di appartenenza che hanno per questa maglia e questo Club. Mi piace come stanno insieme quando vanno in campo, la gioia nelle vittorie e le lacrime nelle sconfitte, come è stato venerdì. Questo è stato un Campionato difficile da mandare giù ma si va avanti a petto in fuori e testa alta. Ho rivisto oggi i ragazzi e li ho visti bene, abbiamo una grande partita e questo gruppo mi ha sempre emozionato e penso che lo faranno anche sabato.
In quattro anni questa squadra ha avuto risultati importanti: questa estate sul mercato magari si potrà fare qualcosa che non si è fatto prima…
L’unione che c’è tra di noi, tra me e la società che anche oggi è qui rappresentata è importante. Il focus principale è l’Inter. Sappiamo quanto è importante questa squadra e per quello che riguarda noi ci siederemo a parlare per il bene dell’Inter ma sabato c’è una partita che è LA PARTITA.
Cosa pensi delle parole di Conte su Campionato e Champions?
Ognuno ha le proprie idee, l’importante è che ci sia onestà intellettuale. La Champions si sta allungando, gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo, entrambe le competizioni possono essere condizionate da una squalifica, da un infortunio, da un rigore o dal calendario ma le partite di Champions sono nettamente più difficili rispetto al campionato.
Qual è stato il ruolo di Carlos Augusto in questo percorso europeo?
Bisogna fare i compimenti alla società perché è stato un acquisto buono che ha reso tantissimo. Ha fatto due ottimi campionati, è un giocatore fisico, tecnico, può fare il terzo di difesa e il quinto. Sapevo che era forte ma allenandolo l’ho capito ancora di più. È un giocatore di cui ci si può fidare e credo che Ancelotti lo guarderà con attenzione perché lo merita.
Il PSG l'altra finale l’ha giocata con un altro allenatore e altri giocatori. Voi siete più o meno gli stessi: la voglia di rivalsa può essere una risorsa?
Sì, averla giocata ti può aiutare senz’altro. Sappiamo questo ma anche che dall’altra parte ci sono giocatori importanti e un allenatore che l’ha già vinta. Ci giocheremo la partita contro un avversario di assoluto valore.
A Istanbul l’Inter arrivava da outsider, oggi il percorso è diverso. Cosa cambia?
Il percorso per arrivare a Istanbul non era stato semplice, sono stati due percorsi abbastanza simili. Abbiamo in mente le ultime due sfide ma il futuro oggi si chiama PSG e dovremo arrivarci con le giuste motivazioni e concentrazione che so che non mancherà ai nostri giocatori.
Quanto può cambiare questa coppa sul giudizio della stagione?
Quello fa tutta la differenza del mondo ma sono d’accordo con quello che ha detto Farris venerdì. I ragazzi sono stati straordinari, abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare, giocato 59 partite e dato tutto quello che avevamo senza mai cercare alibi, facendo un cammino in Coppa Italia, Campionato e Champions entusiasmante.