DirettaCalcioMercato
·15 de octubre de 2024
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Il centrocampista dell’Inter, Nicolò Barella, ha rilasciato un’intervista al podcast Senza vendersi mai, nel quale ha parlato della sua difficoltà emotiva durante la scorsa stagione, quella dello Scudetto.
Queste le sue parole:
Quando ti sei sentito solo?
“L’anno dello Scudetto (il secondo, quello dello scorso campionato, ndr). Quando a inizio anno tutti criticavano, dicevano: eh, quello non è il Nicolò dell’inizio. Io preferisco essere antipatico, piuttosto che simpatico vendendo la mia immagine”.
L’ex Cagliari ha poi espresso la sua in merito alle differenze tra le sensazioni provocate dalle sconfitte e quelle suscitate dalle vittorie:
“Io ho perso una finale dell’Europeo Under 19. Son dovuto andare via da un Mondiale perché mi sono rotto una mano e i miei compagni sono arrivati terzi. Poi sono retrocesso col Cagliari e col Como, ho perso una finale di Champions League e una di Europa League. Quindi so cosa vuol dire perdere. Poi dall’altra parte: campionati, Coppa Italia, Supercoppa, Europeo. Però è molto più facile spiegare cosa vuol dire vincere”.
“Vincere tu lo vedi: io sto esplodendo di gioia. Perdere non sai cosa ti comporta dopo: ti comporta farti un’estate brutta, e l’ho fatta, oppure dire ‘ma giocherò mai più una finale di Champions, o un altro campionato così, o un’altra finale di Europa League?’. Tante cose ti entrano in testa. Personalmente non è che mi piaccia aver perso, avrei voluto vincerle tutte, ma è uno stimolo per dire: l’anno prossimo voglio riprovarci. La testa di molti non funziona così”.