❗️Hermoso: “DDR cruciale per il mio arrivo a Roma, ma sull’esonero chiedete ai capitani” | OneFootball

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·25 de septiembre de 2024

❗️Hermoso: “DDR cruciale per il mio arrivo a Roma, ma sull’esonero chiedete ai capitani”

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Mario Hermoso ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di Europa League che attende la Roma contro l’Athletic Bilbao. Ecco quanto ripreso da TMW:

A che punto è il tuo processo di adattamento? Come ti senti a livello fisico?


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“E’ evidente che il mio è un processo graduale di adattamento, di conoscenza al gruppo e anche di miglioramento della mia condizione fisica. Quella condizione fisica che è necessaria per poter competere ad un livello alto in una competizione così importante. E che poi è quanto più di difficile c’è per un calciatore professionista: recuperare il proprio 100%. Però tutto procede come da programma, conosco il gruppo, mi sto adattando al meglio ed è evidente che stia acquisendo anche quella fiducia necessaria per affrontare al meglio e con la giusta importanza competizioni come questa”.

Come hai vissuto queste settimane? Sei arrivato con De Rossi, poi è successo di tutto.

“Uno dei motivi per cui sono venuto qui è stato il progetto. Una rosa con grandi cacciatori, un’ottima campagna acquisti. Però riallacciandomi alla domanda precedente, anche a quello che ha detto il mister, dobbiamo imporci un livello molto alto. Siamo qui per lottare, dobbiamo acquisire una mentalità di un certo tipo in questo senso. Quando si vince, aumenta lo status del club, della squadra, dobbiamo competere al livello più alto in tutte le competizioni. L’obiettivo è di essere sempre competitivi, crescere con le infrastrutture del club, che sono di un certo livello. De Rossi è stato una parte fondamentale per il mio arrivo qui, è stata la persona che mi ha teso la mano e lo ringrazierò sempre. La tifoseria è fantastica, simile all’Atletico, tifoseria di cuore che vive di calcio. Sarà un cammino fatto di bei momenti insieme”.

Hai affrontato molte volte l’Athletic Club. Juric ti ha chiesto qualche consiglio?

“Li ho affrontati parecchie volte. Hanno una struttura molto chiara, lineare, fanno della lotta e della dedizione le armi migliori. Loro sono bravi, un gruppo solido con giocatori che si conoscono da tanto tempo, non fanno tanti cambi. Lavorano sempre allo stesso modo, la filosofia è sempre la stessa. Lottano su ogni pallone fino all’ultimo. Hanno giocatori veloci e che vanno in verticale. Posso condividere ciò che conosco di loro con lo staff e i compagni, in merito ai punti di forza e vulnerabilità. Dovremo pareggiare il nostro livello di forza e determinazione, in modo tale che i nostri giocatori offensivi e di centrocampo possano risolvere la partita in qualsiasi momento”.

Questa Roma è già pronta e forte così per essere da Champions?

“La rosa ha un potenziale enorme. Sono stati presi giocatori non abituati a giocare ogni tre giorni in competizioni così importanti e quindi ci sarà bisogno di un periodo di adattamento. Dovremo abituarci a competere ogni 3 giorni a livello altissimo, essendo noi stessi esigente. Con l’Atletico ho giocato la Champions, è speciale sul piano personale e ambientale. La gente aspetta con ansia quelle partite, dobbiamo porre in alto l’asticella, la rosa è in grado di competere a quel livello”.

Qualcuno della dirigenza ha chiesto a voi giocatori un parere su De Rossi prima dell’esonero?

“Sto da poco qui, non conosco bene la struttura dirigenziale e ciò che sta fuori dalla nostra quotidianità di giocatori. Non so risponderti quindi e io personalmente non ho avuto alcun contatto con la dirigenza su De Rossi. Non sono la persona indicata per farlo, ci sono altri giocatori incaricati di affrontare queste situazioni, i capitani che portano la fascia, che fanno da portavoce nel bene e nel male”.

Le differenza tra qui e la Spagna?

“Il divario fisico nei duelli, qui più forte. Tatticamente, qui c’è un’organizzazione differente. In Spagna, c’è una filosofia differente che ha preso piede da quando la Nazionale spagnola, con i successi raccolti, ha segnato la strada. Squadre più ampie in campo, circolazione della palla, possesso della palla, un calcio non diretto e verticale. Non si porta spesso palla, non si concentrano così tanti giocatori in mezzo al campo, qui ci vuole più concentrazione”.

Credit foto in evidenza: A.S. Roma

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