Lazionews24
·30 de mayo de 2025
Gregucci sulla Lazio: «Questa squadra deve migliorare l’organico»

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Ospite ai Microfoni di Radiosei, l’ex calciatore della Lazio Angelo Gregucci ha parlato dell’attuale situazione della società biancoceleste, partendo dalla stagione appena conclusa fino ad arrivare al discorso allenatore. Di seguito le sue dichiarazioni:
ROSA-«La squadra c’è, forse Sarri sarà in grado di migliorarla, però il sogno di ambire non è mai stato sollecitato. Ambire, non sognare. I competitor per i posti europei sono agguerriti, potresti avere nuovi ‘clienti’. Occhio al Como, che farà un mercato importante al netto della mancata permanenza di Nico Paz. La Lazio non ha giovani devastanti nel settore giovanile, non può scommettere su di loro neanche con Sarri, neanche con la settimana piena di lavoro senza coppe».
SOCIETA’-«Le parole di Fabiani riguardo al piano della Lazio non bastano. A questa squadra serve migliorare l’organico. La Lazio ha necessariamente bisogno dell’acquisto di un giocatore dal grande appeal, indipendentemente da chi allenerà questa squadra. Quel giocatore che fa riempire gli arrivi di Fiumicino, tanto per intenderci».
COPPE EUROPEE-«Non credo che avere una partita a settimana aiuti a migliorare i giovani. I giovani che devono fare esperienza, non la possono fare dalla panchina. Devono giocare e l’assenza dalle competizioni europee, anche una Conference League, renderà più complicato il percorso di crescita per loro. Sarri? Visto il tempo che si prende per riflettere, due conti se li sta facendo, com’è giusto che sia, aggiungo. E’ fondamentale, partendo dal presupposto che è il miglior nome spendibile, che ci sia condivisione. Penso che Sarri possa far bene, ama questo ambiente ed è una persona molto dispiaciuta per come è finita l’ultima volta».
SARRI-«In questo spogliatoio Maurizio Sarri non troverebbe più le mancanze di sintonia con cui si dovette confrontare prima del suo addio. C’è una cosa che volevo ricordare della stagione passata, ovvero come Luis Alberto abbia cercato di venire incontro al tecnico. Al netto di un rapporto non facile, io ricordo lo spagnolo cercare di mandare segnali ai compagni con i rientri difensivi, spendendosi per cercare di lanciare un messaggio anche al tecnico, con cui ebbe rapporti particolari».