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·1 de julio de 2024

Gravina isolato: dalla Serie A al Governo, rapporti sempre più freddi

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L’eliminazione dell’Italia da EURO 2024 agli ottavi di finale condita con prestazioni tutt’altre che esaltanti, ha rimesso nel mirino della critica il presidente federale Gabriele Gravina, che ha dato ancora fiducia a Luciano Spalletti. Ma l’ennesimo fallimento della Nazionale sotto la sua gestione potrebbe avere strascichi più duraturi nel tempo.

Come riporta l’edizione odierna del La Gazzetta dello Sport, il presidente FIGC ha fatto il suo discorso post eliminazione da EURO 2024 elencando varie cause a cui porre un freno come l’invasione di stranieri nel massimo campionato italiano, e non solo, limitati investimenti nelle giovanili e scarsa cura dei talenti. Tutte cose imputabili quasi esclusivamente alle società. Club che non hanno risposto, e molto probabilmente non lo faranno, anche se negli ultimi anni sono stati chiesti correttivi per far fronte a questa situazione, soprattutto sul lato giovani.


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Dal numero di calciatori italiani e formati nel vivaio nelle liste da presentare a inizio stagione, alla creazione di seconde squadre, e all’introduzione di un numero limitato di fuoriquota per le formazioni Primavera, che saranno negli anni sempre più composte da italiani, con il regolamento approvato dalla Lega Serie A che prevede otto calciatori convocabili dalle varie Nazionali presenti in lista fino ad arrivare a 10 nel 2025/26.

Per questo lavoro, lo scorso febbraio i club della Serie A aveva chiesto al governo una tax credit per i vivai da corrispondere alle società che investono di più negli Under 23. Introdurre una multiproprietà, osteggiata apertamente dalla FIGC, con la finalità di valorizzare i talenti con un meccanismo finanziariamente più sostenibile rispetto a quello delle seconde squadre. A queste si è aggiunta la richiesta di introdurre in Serie A un campionato Under 18. Senza dimenticare borse di studio e accessi agevolati alle scuole calcio per chi non ha mezzi, più giornate formative nelle scuole, valorizzare i licei sportivi. Al momento l’unica proposta, fatta nel 2019, accolta dal ministro per lo Sport Andrea Abodi è quella che prevede che una quota dei ricavi da diritti tv vada ai club che fanno giocare i giovani. Ma le altre appena elencate rimangono sul tavolo.

Insomma, le idee alla Serie A non mancano, ma a mancare inizia a essere la fiducia in Gravina come leader di un movimento che paga anni di immobilismo, a cui il numero uno attuale della FIGC sembra non riuscire a porre fine. Ma nelle prossime ore non sono da escludere provvedimenti da parte del Governo, con critiche personali già arrivate a mezzo social a Gravina. In tutto questo il CONI di Giovanni Malagò rimane neutrale, mente i rapporti tra i due sembrano avere fondamenta abbastanza solide per superare un altro momento burrascoso.

Ma dopo la Lega Serie A, che ha chiesto inoltre di potere essere più indipendente dalla FIGC, anche quella di B sembra aver perso fiducia nei confronti di Gravina. E le parole usata ieri in conferenza: «Pure la Serie B vorrebbe tesserare un extracomunitario in più… Se non capiamo che coltivare il vivaio non è un costo, ma un investimento per i club, non andiamo da nessuna parte. Ci sono resistenze al nostro interno e in base alle norme statutarie e a quelle internazionali non ho possibilità di muovermi o di imporre una linea», di certo non hanno fatto piacere al presidente Mauro Balata, e ai vari club del campionato cadetto.

E la replica ufficiale della Serie B non si è fatta attendere: «In relazione alle dichiarazioni del presidente Gabriele Gravina, la Lega B chiarisce che la richiesta di tesseramento di un extracomunitario direttamente dall’estero è parte di un progetto tecnico complessivo che prevede tra l’altro, rispetto al passato, un contingentamento effettivo del numero di stranieri militanti nel Campionato di Serie B. Ciò contrariamente a quanto affermato dal presidente Gravina è perfettamente in linea con le politiche in atto dalla Lega B di valorizzazione dei giovani convocabili nelle nazionali italiane che consente, alle società che ne utilizzano di più, di ottenere nuove e maggiori risorse economiche. Inoltre, risulta evidente come non è certo la Lega B ad aver ridotto le soste di campionato da tre a due per la nazionale».

In ultima istanza il già citato Governo, che di certo non ha gradito la figura fatta dalla Nazionale con il calcio che rimane lo sport di punta di tantissimi paesi del mondo, Italia compresa. E la conferenza stampa tenuta ieri da Gravina non è stata considerata il modo giusto di affrontare l’ennesimo fallimento internazionale. Al momento, nessuno dell’esecutivo ha toccato in pubblico l’argomento e anche il ministro Abodi, per ora, ha evitato dichiarazioni.

Ma le indiscrezioni di certo non mancano e da ambienti vicini al ministro dello sport filtra che la presa di posizione di Gravina ha lasciato delle perplessità. Perché da parte del numero uno della Federcalcio non c’è stata molta autocritica, ma solo una distribuzione delle responsabilità, soprattutto alle società che non puntano sui giovani. Fatto salvo il principio di autonomia dello sport, e del calcio in questo caso, il quadriennio olimpico è giunto al termine e adesso c’è attesa per vedere quali saranno le prossime mosse di Gravina.

Infatti, il mandato di Gravina come presidente della FIGC scadrà tra qualche mese e il diretto interessato non ha ancora sciolto ufficialmente le riserve per una sua ricandidatura. Infatti, nella conferenza di ieri ha messo il suo destino in mano al confronto che avrà con le varie componenti federali. Confronto che non si preannuncia di certo semplice, e l’eliminazione della Nazionale di certo non aiuta a trovare posizioni concilianti rispetto a quello che è accaduto in merito alle riforme negli ultimi mesi. Ma è anche da sottolineare, se Serie A e B sono contro Gravina, le altre componenti federali (Lega Pro, Dilettanti, allenatori, arbitri e associazione calciatori) sono ancora con il presidente FIGC.

Infine, Gravina potrebbe vedere meno anche l’appoggio del governo stesso che ha in mano il futuro dei rapporti fra Serie A e FIGC visto che, dopo il primo ok in commissione all’emendamento firmato dall’onorevole Giorgio Mulé di Forza Italia sul decreto sport, potrebbe arrivare il via libera definitivo per avere una Serie A con più autonomia nei confronti della FIGC. E qui la posizione di Gravina uscirebbe certamente molto indebolita. Intanto le elezioni anticipate per il ruolo di presidente, anticipate dallo stesso Gravina a fine 2024, si avvicinano, ma il fronte favorevole all’attuale numero uno non fa altro che assotitgliarsi sempre di più.

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