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·8 de noviembre de 2024
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Come già accaduto lunedì sera nell’esordio con il Genoa in trasferta a Parma, anche nella prima partita in casa allo stadio Ferraris, contro il Como, è arrivata un’ammonizione per l’attaccante
Balotelli è entrato in campo nel secondo tempo ed è stato ammonito dopo sette minuti per una reazione dopo un fallo subito da Kempf. Gilardino: “Giallo ingiusto, non va ammonito solo perché si chiama Balotelli”
Ventidue minuti giocati e due cartellini gialli. Nelle prime due presenze con il Genoa di Mario Balotelli, il copione si è ripetuto identico. Entra nel secondo tempo e per Super Mario arriva un’ammonizione nel giro di pochi minuti. Prima è successo a Parma, lunedì sera, nel match vinto dal Genoa che ha visto l’esordio assoluto in rossoblu dell’attaccante ingaggiato a fine ottobre dalla lista degli svincolati: con i rossoblu avanti grazia alla rete di Pinamonti, Gilardino ha mandato in campo Balo al minuto 86 e al 92’ è arrivato subito un giallo per un fallo su Valeri. Ieri in casa contro il Como, nella prima allo stadio Ferraris davanti ai suoi nuovi tifosi, la replica quasi identica: Mario stavolta entra in campo prima, al 72’ sostituisce Ekhator e sette minuti più tardi l’arbitro Rapuano già gli mostra il cartellino per aver reagito dopo un fallo subito da Kempf (pure lui ammonito).
“Dovrò rivedere le immagini -ha detto Alberto Gilardino nella conferenza stampa dopo la partita con il Como-, ma non c’era l’ammonizione a Mario. Penso che giocatori del genere vadano tutelati e sicuramente non bisogna tirare fuori gialli così, perché si chiama Mario o perché si chiama Balotelli. Questo sicuramente, quindi vanno tutelati in tal senso. È normale che se c’è un’ammonizione da dare è giusto darla a Balotelli come ad un altro, ma in questo caso, stasera non credo proprio che ci fosse l’esigenza di dargliela”.
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