PianetaChampions
·14 de octubre de 2024
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La Gazzetta dello Sport, come di seguito riportato, ha reso nota l’intenzione dell’Inter di fare proprio Jonathan Tah a parametro zero: “Inter e il parametro zero, antica arte affinata anno dopo anno fino alla seconda stella e oltre. I nerazzurri presi in scadenza di contratto sono le fondamenta su cui Simone Inzaghi ha costruito la sua casa. Se guardi in avanti, trovi i gol low cost di Marcus Thuram e quelli che magari segnerà presto Mehdi Taremi. Se ti fermi alla stazione di mezzo, ci sono Hakan Calhanoglu e Henrik Mkhitaryan a dare le carte, più Piotr Zielinski che bussa alla porta dei titolari. Tutti, in tempi diversi, sono stati ottimi affari a zero per i nerazzurri: azzerate le spese sul cartellino, sono comunque arrivati grazie a laute commissioni. Adesso è tempo di intervenire dietro, magari usando il solito metodo della casa: per ringiovanire una difesa che inizia ad essere segnata dalle rughe del tempo, si pesca con canna e lenza tra i difensori pronti liberarsi il 30 giugno prossimo. Jonathan Tah, colonna del Bayer Leverkusen dei miracoli classe 1996, è insieme il più pregiato e il più conteso della specie. Le big d’Europa si azzuffano già per questo centurione da 195 centimetri e oltre 100 chili, ma in mezzo a loro c’è anche l’Inter. Sarà una corsa lunga, arriveranno settimane di ammiccamenti e contatti soprattutto con il nuovo anno, ma a Milano hanno strumenti per arrivare primi alla meta. La concorrenza nobile (e più danarosa) c’è, ma già altre volte il progetto nerazzurro è stato preferito.
Gli uomini mercato interisti guardano da tempo alla città della Bayer e anche Simone Inzaghi vorrebbe aprire le porte del laboratorio al nazionale tedesco. In fondo, Tah si è ormai abituato a giocare nella difesa a tre, che è la religione praticata ad Appiano. Tra abilità di testa, velocità, piacere fisico nell’anticipo e nel corpo a corpo, impostazione evoluta con il piede destro: è il pacchetto completo che interessa i campioni di Italia. Da tempo, Tah ha comunque comunicato ai suoi di non voler rinnovare il contratto e questo ha creato più di un malumore dentro al board del Leverkusen, ma Jonathan si sente pronto a un salto definitivo di carriera. C’è da capirlo dopo dieci anni a bottega: nato ad Amburgo da genitori ivoriani, si è trasferito in Renania nel 2015. Tra l’altro, è al lavoro lo stesso entourage di Benji Pavard, giusto per restare in tema difesa: se la richiesta di stipendio dovesse restare sui 5 milioni, allora sì che l’occasione diventerebbe troppo ghiotta per farsela scappare. Rispetto alle altre big di Europa, che hanno fatto più o meno gli stessi passi – soprattutto il Bayern Monaco che setaccia sempre per primo il mercato tedesco e il Liverpool che immagina già un erede di Van Dijk –, l’Inter ha dalla sua la possibilità di offrire una titolarità “stabile” e duratura.
Tah non è un centrale di primo pelo, ha 28 anni compiuti e 32 partite in nazionale (c’era già a Euro 2016 e c’era pure nell’ultimo torneo giocato in patria), ma sarebbe comunque un ricostituente per i nerazzurri. La difesa di Simone è abitata da ultra-trentenni, affidabili meno di un tempo: Acerbi ne ha 36, il suo vice De Vrij 32 e a 34 ci sarebbe anche Darmian, più di una volta convertito a “braccetto”. Al netto delle opzioni sul contratto, tutti scadono a fine giugno, quando l’Inter penserà a completare queste grandi pulizie: con l’innesto di Tomas Palacios, oggetto misterioso finora, il club ha in fondo proseguito il ringiovanimento iniziato l’anno prima con Yann Bisseck, che è già in corsia di sorpasso su Pavard. L’operazione non è ancora completata, è là dietro che si pensa di intervenire presto. Nell’ultima sessione molto si è parlato della volontà di Oaktree di non aggiungere calciatori attempati, sebbene a zero (è più strategico fare investimenti mirati sui giovani), ma il caso di Tah è differente, anche perché il tedescone è nel fiore degli anni dopo due stagioni con Xabi Alonso alla cattedra. Tra l’altro, tra due mesi i dirigenti avranno l’occasione di approfondire la questione dal vivo: sesta di Champions, trasferta proprio a Leverkusen. Quella sera Jonathan dovrà misurarsi contro Thuram, uno dei pezzi d’artista a fine contratto: il francese, e non solo lui, indica la via che porta l’Inter da qua a Tah”.