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·16 de junio de 2025

Gattuso in Nazionale, Condò: «Non è il migliore, ma è migliore di come lo si racconta»

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Le parole di Paolo Condò sulla scelta della federazione di affidare la panchina della Nazionale Italiana a Gennaro Gattuso

Nel suo editoriale per il Corriere della Sera, Paolo Condò ha commentato con tono critico ma non liquidatorio la nomina di Gennaro Gattuso a commissario tecnico della Nazionale italiana. Il giornalista ha sottolineato come l’assenza di entusiasmo unanime rappresenti quasi un segnale positivo rispetto a precedenti scelte frettolose, pur ribadendo che esistevano alternative più forti se si fosse pianificato con maggiore anticipo. Condò non nega alcune qualità di Gattuso, ma si interroga sulla reale solidità del progetto costruito intorno alla sua figura, e sul valore simbolico – e tecnico – di un ritorno in blocco della generazione 2006. Di seguito le sue parole.

SCELTA DI GATTUSO – «È già una buona cosa che la nomina di Rino Gattuso non venga salutata da un coro entusiastico, com’era successo con Spalletti per la fresca impresa col Napoli e l’ansia di maledire Mancini, ma sia discussa e anche criticata: se l’unanimismo ci ha portati sull’orlo di un nuovo baratro, ben vengano i dubbi».


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CHE ALLENATORE É«Gattuso è un allenatore migliore di come lo descrive l’ormai soffocante retorica del ringhio e della maglia sudata, ma non è il meglio che c’era su piazza un mese fa, quando Gravina si sarebbe dovuto porre il problema di cosa fare in caso di flop in Norvegia».

ALTERNATIVA«Lasciando stare Ancelotti, Gravina avrebbe potuto bloccare Allegri, la cui qualità di lettura delle partite – preziosissima in Nazionale – non teme rivali. Viceversa ciò che in azzurro è possibile fare fino a un certo punto, costruire un progetto di gioco, è un aspetto del mestiere che non lo ha mai entusiasmato. Sarebbe stata una scelta win-win».

RANIERI«La stessa idea di Ranieri per avere chance di riuscita andava preparata per tempo. Ma è andata così, e oggi Gattuso è il nuovo ct, par di capire il frontman di un gruppo di lavoro imperniato sui campioni del 2006, che in tanti si divertono a irridere per le disavventure vissute in panchina».

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