PianetaSerieB
·6 de diciembre de 2024
In partnership with
Yahoo sportsPianetaSerieB
·6 de diciembre de 2024
Dopo qualche iniziale incertezza e una reboante sconfitta casalinga per 4-1 contro la Cremonese, complice l’uragano Johnsen abbattutosi per novanta minuti, il Sassuolo ha cominciato a macinare risultati e a far vivere alla Serie B la sensazione di avere a che fare con una squadra con individualità che, probabilmente, mancavano da quando in cadetteria passò in maniera dominante ma fugace la Juventus (senza alcun timore di esagerazione da parte del sottoscritto).
Dopo il capitombolo della quarta aggiornata menzionato poco fa, la squadra allenata da Fabio Grosso non ha più perso e, grazie a varie goleade rifilate a diversi, malcapitati, avversari, ha fatto proprio il primo posto, in quella che sembra un’inevitabile conseguenza dello straripante potenziale che i neroverdi stanno riuscendo a dispiegare con glaciale continuità.
Difficile da dire se quanto segue vada configurato come un merito o come una sorta di asterisco da apporre per varie ed eventuali da aggiungere nel corso della stagione, ma alla data di questo primo bilancio – a detta di chi scrive – il Sasol sembra essere più cinico che bello. Analizzando le prestazioni degli emiliani, ciò che emerge è una notevole capacità di saper capitalizzare il momento, dote probabilmente generata dalla consapevolezza di avere un sensazionale arsenale a disposizione.
Il Sassuolo, almeno al momento, non sta forse brillando per il Gioco espresso (non sono mancate partite in cui la prestazione non è stata nitidamente superiore a quella dell’avversario), bensì per un’impareggiabile – con riferimento alla categoria – destrezza nel saper essere vorace nelle fasi cruciali, alzando improvvisamente l’asticella dell’intensità, così come della qualità e ferocia, moto attivato dal ciclopico talento della rosa, soprattutto dalla cintola in su, così come dall’indiscutibile abilità dell’allenatore nell’aver saputo trovare l’equilibrio in una situazione con innumerevoli stelle, altrettante pretese e pochissimo margine di errore.
La compresenza di profili del livello di Berardi, Thorstvedt, Laurienté e diversi altri sta inevitabilmente facilitando la missione, costruita finora sul cinismo più che su un impavido dominio. Sarà il campo a decretare se tale dinamica sarà sufficiente a ottenere la promozione oppure se l’innalzamento della temperatura agonistica, che inevitabilmente riguarderà il campionato con il passare dei mesi, comporterà un’iniezione di Gioco nello scacchiere neroverde. Ad oggi, è doveroso sottolinearlo, il percorso sta procedendo senza alcun dubbio spedito.