Cagliarinews24
·18 de julio de 2025
Ex Cagliari, Castan: «Dopo il tumore Spalletti mi ha detto che non avrei giocato più con lui!»

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·18 de julio de 2025
Leandro Castan, ex difensore del Cagliari e con un importante passato alla Roma, ha rilasciato dichiarazioni toccanti sul suo periodo in giallorosso, concentrandosi in particolare sul rapporto turbolento avuto con il tecnico Luciano Spalletti dopo il tumore al cervello.
Castan ha vissuto un calvario personale e sportivo a causa del tumore al cervello che lo ha colpito. Il suo ritorno in campo è stato un atto di grande coraggio e determinazione, ma anche un percorso ricco di ostacoli. Le sue parole a caldo hanno messo in luce la complessità di riprendere l’attività agonistica ad alti livelli dopo un’esperienza così traumatica e delicata per la salute.
Il difensore brasiliano ha raccontato le difficoltà fisiche e psicologiche affrontate, la lotta per recuperare la forma migliore e la speranza di tornare a essere il giocatore solido che era prima della malattia. Questo periodo di riabilitazione è stato cruciale e, inevitabilmente, ha influito sul suo status all’interno della squadra e sul suo rapporto con lo staff tecnico.
Il nodo centrale delle dichiarazioni di Castan riguarda il suo rapporto con Luciano Spalletti. È probabile che l’ex difensore abbia evidenziato come, nonostante il suo impegno e la sua volontà di tornare a giocare, Spalletti non gli abbia concesso la fiducia e la continuità che lui si aspettava o di cui sentiva di aver bisogno in quel momento particolare della sua carriera.
Le incomprensioni possono essere nate da aspettative diverse: Castan desiderava dimostrare di essere tornato ai suoi livelli, mentre Spalletti, da allenatore, doveva prendere decisioni basate sulle condizioni fisiche e sul rendimento effettivo del giocatore, in un contesto di alta competitività.
Castan ha espresso un certo rammarico per una relazione che, a suo dire, non è stata gestita nel migliore dei modi dopo un evento così traumatico. Questo tipo di situazioni, purtroppo, non sono rare nel calcio professionistico, dove la pressione dei risultati può portare a decisioni difficili, anche in presenza di storie personali complesse. Le parole di Castan gettano luce su un aspetto spesso poco raccontato del dietro le quinte del calcio, dove la dimensione umana dei calciatori si scontra con le logiche spietate del campo e del mercato. Le sue parole:
«Rudi Garcia mi ha sempre protetto, un secondo padre. Con Spalletti ho fatto più fatica. Ero rientrato dall’operazione. Prima della partita contro l’Hellas mi aveva chiamato in ufficio dicendomi che voleva rivedere il vecchio Castan. ‘Va bene, ma ho bisogno di giocare’, la mia risposta. Contro il Verona sono tornato titolare, giocando però una delle mie peggiori partite. Nei giorni successivi mi ha richiamato in ufficio, mostrandomi una foto del Frosinone. ‘Il tuo livello è questo, non puoi giocare qui. Tu con me non giochi più’. Mi è crollato il mondo addosso».