E. Bonazzoli: «Vedere la Sampdoria in Serie C è una notizia difficile da metabolizzare, è strana una caduta così repentina in tre anni» | OneFootball

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·17 de mayo de 2025

E. Bonazzoli: «Vedere la Sampdoria in Serie C è una notizia difficile da metabolizzare, è strana una caduta così repentina in tre anni»

Imagen del artículo:E. Bonazzoli: «Vedere la Sampdoria in Serie C è una notizia difficile da metabolizzare, è strana una caduta così repentina in tre anni»

Emiliano Bonazzoli, l’ex giocatore della Sampdoria ha parlato della retrocessione del club blucerchiato e non solo: le sue dichiarazioni

Emiliano Bonazzoli, ex giocatore della Sampdoria, ha parlato in esclusiva a Tuttoc.com della retrocessione in Lega Pro e non solo. Ecco alcuni estratti delle sue dichiarazioni:

SERIE C«Vedere la Samp retrocedere in serie C per tutti i tifosi blucerchiati o chiunque abbia fatto parte della società è una notizia difficile da metabolizzare, purtroppo questa è la realtà dei fatti. Si cercherà comunque di riprogrammare subito la risalita, è pesante passare in 3 anni dalla A alla C. E’ strana una caduta così repentina in tre anni, difficile da immaginarsi. Sicuramente la colpa è di tutti, ma penso che il cambio societario e i conseguenti problemi interni abbiano influito sull’intero ambiente».


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CAMBIO ALLENATORI – «Quando cambi quattro volte, vuol dire che hai sbagliato. Non puoi esonerare Pirlo dopo quattro giornate, vuol dire buttare all’aria quanto costruito in un anno con un gruppo e un’ossatura di giocatori creatosi nonostante le difficoltà. Cambiare quattro allenatori in un anno crea solamente difficoltà verso i giocatori e confusione, vuol dire ripartire sempre da capo e il lavoro che hai fatto il mese prima è inutile».

GIOCATORI – «Anche quello non è positivo, diventa anche un problema proprio numerico. Come puoi allenare un numero così elevato, qualcuno rimane per forza fuori. Una rosa solitamente arriva a 26 giocatori, è un problema per lo stesso giocatore fare gruppo con 38 persone. Già i gruppi li trovi raramente molto uniti, ma così è impossibile perché posso nascere gruppetti nello spogliatoio che creerebbero poi gelosie e problemi».

ATTEGGIAMENTO – «Non lo capisco, giochi in uno stadio stupendo e davanti a una tifoseria importantissima. La Sampdoria è una società storica, blasonata e penso che il solo essere accostati per un giocatore sia una cosa bella, importantissima e difficile da immaginare. Un calciatore deve dare tutto a prescindere per chi gioca ma deve farlo soprattutto per queste società».

TIFOSI – «Loro sanno, sono attaccati alla maglia. Il momento è disastroso, però hai toccato il fondo ed ora bisogna ripartire. Sicuramente loro sapranno essere sempre vicini alla squadra, ci saranno sempre a tifare la Sampdoria. Serve che chi arrivi sappia che maglia indosserebbe, che cosa deve dare per la Sampdoria. Capisco che per i tifosi sia una catastrofe ma questo è il momento di restare uniti».

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