Djalò Juve ai titoli di coda: bianconeri pronti a cederlo, ma c’è un problema da risolvere. Cosa filtra sul futuro del portoghese | OneFootball

Djalò Juve ai titoli di coda: bianconeri pronti a cederlo, ma c’è un problema. Cosa filtra sul futuro del portoghese, rientrato dal prestito al Porto

Tiago Djaló si appresta a lasciare la Juve in estate. Il difensore portoghese, che è arrivato a Torino nel gennaio 2024 dal Lille, non rientra più nei piani tecnici del club bianconero. Dopo una stagione caratterizzata da difficoltà, tra cui un prestito problematico al Porto, la Juve ha deciso di cederlo. Tuttavia, come riportato da La Stampa, la sua cessione si sta rivelando complessa, principalmente a causa del suo elevato ingaggio, che rappresenta un ostacolo significativo nella ricerca di acquirenti.

Djaló, infatti, percepisce uno stipendio piuttosto alto, che rende difficile per molte squadre assorbire il suo costo. Nonostante l’interesse di club, in particolare dalla Premier League, come il Crystal Palace, la richiesta economica della Juventus e l’ingaggio pesante del giocatore stanno rallentando l’operazione. L’alto stipendio potrebbe infatti limitare il numero di club in grado di permetterselo, facendo slittare ulteriormente le trattative.

Inoltre, l’esperienza di Djaló in prestito al Porto non è stata positiva. Il giocatore è stato messo fuori rosa dai portoghesi per motivi disciplinari, e il ritorno anticipato alla Juventus ha accentuato l’idea che il suo ciclo a Torino fosse giunto al termine. Nonostante ciò, il mercato Juve non ha fretta di svendere il difensore e sta cercando una soluzione che permetta al club di liberarsi del suo contratto senza compromettere troppo la sua posizione economica.

Il contratto di Djaló con la Juventus scade nel 2026, e sebbene il suo valore di mercato si aggiri tra i 5 e gli 8 milioni di euro, il club bianconero potrebbe essere disposto a ridurre le richieste pur di sbloccare la cessione. Le opzioni sul tavolo potrebbero includere una cessione a titolo definitivo o un prestito con obbligo di riscatto, ma la questione dell’ingaggio rimane il principale nodo da sciogliere.