Inter Milan
·20 de junio de 2025
Diario dagli States, giorno 9 | Seattle, siamo arrivati

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·20 de junio de 2025
Il sole di Los Angeles ci accompagnati per l’ultima volta. Le ultime corse, le ultime giocate su un campo che era diventato familiare, ogni giorno lì, in mezzo al via vai di studenti e di futuri atleti. Il pensiero, già alla prossima tappa. Valigie pronte, gli sguardi che si alzano verso il cielo limpido. Un saluto a una città vissuta giorno dopo giorno, fino in fondo.
Poi si parte. Un volo di un paio d'ore che ci porta su, dal caldo della California all’aria più leggera del nord-ovest. Verso la città che sarà nostra per i prossimi giorni, che ospiterà le nostre prossime due partite: Urawa Red Diamonds e River Plate, match da vivere a tutta.
Seattle ci accoglie con il suo cielo: lo aspetti velato, ma ha sprazzi di azzurro. Il vapore dai tombini, un traffico tutto diverso, distanze che di colpo si riducono. Più silenziosa, più verticale, più raccolta. Cammini e vedi le persone vivere la città: a piedi, in bici, sedute ai tavolini. Tutto è a portata di mano.
I ferry tagliano la baia, barche ormeggiate sotto il profilo della grande ruota panoramica. Qui il tempo sembra rallentare, anche se tutto funziona. Le montagne sullo sfondo, la natura ovunque, i colori pieni. Non a caso la chiamano “Emerald City”.
Seattle è la città del caffè e della musica — di chi ha cambiato il suono degli anni ’90. Ma anche una delle capitali del calcio negli Stati Uniti. E lo stadio lo vedi, sempre. Spunta tra i grattacieli, sembra quasi osservarti mentre ti muovi per la città.
Adesso siamo qui per questo: due partite, un obiettivo.