De Laurentiis Napoli: «De Bruyne, ecco come ci siamo arrivati; giocare in maniera chiara il mio modus vivendi, a differenza di una certa squadra del nord» | OneFootball

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·4 de junio de 2025

De Laurentiis Napoli: «De Bruyne, ecco come ci siamo arrivati; giocare in maniera chiara il mio modus vivendi, a differenza di una certa squadra del nord»

Imagen del artículo:De Laurentiis Napoli: «De Bruyne, ecco come ci siamo arrivati; giocare in maniera chiara il mio modus vivendi, a differenza di una certa squadra del nord»

Le parole di Aurelio De Laurentiis alla presentazione del ritiro estivo del Napoli: «É stato un bel campionato, squadre deboli? Falso»

Aurelio De Laurentiis ha presentato ufficialmente i due ritiri estivi del Napoli, previsti dal 17 al 27 luglio a Dimaro Folgarida e dal 30 luglio al 14 agosto a Castel di Sangro. L’evento si è tenuto a Palazzo Petrucci, alla presenza della stampa, e ha rappresentato l’occasione per fare il punto sulla stagione appena conclusa con lo storico quarto Scudetto e sulle prospettive future, tra cui il calciomercato e l’operato di Antonio Conte.

MERITO DI CONTE SE SIAMO ARRIVATI FINO IN FONDO – «Le cose quest’anno non sono andate benissimo, sono andate di lusso. Conte ha avuto la grande capacità di far fronte a tutti quegli incidenti che possono capitare e a noi ne sono capitati tanti. E’ sempre stato all’altezza della situazione, ha sempre risolto anche quei problemi che pensavamo potessero essere di difficile risoluzione. Merito a lui se siamo arrivati fino in fondo».


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E’ STATO UN BEL CAMPIONATO – «Qualcuno quest’anno ha detto che i club erano deboli. Falso, falsissimo. Il campionato era bello, con un Bologna forte, una Lazio molto forte, una Roma che con l’arrivo di Ranieri è stata da titolo. Il punteggio non conta, in Europa non ne ho visti di enormi e noi siamo anche riusciti a fare 91 punti senza vincere. E’ stato un campionato della Madonna, con tutto il rispetto della Madonna».

E’ STATO UN BEL CAMPIONATO – «Qualcuno quest’anno ha detto che i club erano deboli. Falso, falsissimo. Il campionato era bello, con un Bologna forte, una Lazio molto forte, una Roma che con l’arrivo di Ranieri è stata da titolo. Il punteggio non conta, in Europa non ne ho visti di enormi e noi siamo anche riusciti a fare 91 punti senza vincere. E’ stato un campionato della Madonna, con tutto il rispetto della Madonna”.

IL CALCIO E’ IN CRISI – «Le istituzioni calcistiche non si sono rese conto che il calcio è in crisi. Se in Inghilterra, dove c’è il campionato più ricco, si perdono 750 milioni di sterline l’anno allora vuol dire che c’è qualcosa che non funziona. Gli stati generali del calcio andrebbero aperti per chiarire che non stiamo lì a fare il teatrino degli altri».

PRIMA DI UN MESE NON SAPREMO NULLA DI MERCATO – «Non mi fate domande sul mercato, prima di un mese non ne sapremo nulla. Ogni giorno si scrive che stiamo comprando cinquanta giocatori ed io quando leggo mi faccio tante risate. Nelle ultime settimane tutti i giocatori li ha comprati il Napoli».

LA JUVE NON SEMPRE HA GIOCATO IN MODO CHIARO – «L’obiettivo dopo due Scudetti in tre anni? Non faccio mai pronostici, portano iella. Ho letto stamani su ‘Il Mattino’ che noi e la Juventus siamo stati quelli che negli ultimi dieci anni hanno raggiunto sempre i massimi livelli con una certa costanza. Poi quella del nord è una squadra che non ha sempre giocato in maniera chiara, mentre vi assicuro che il Napoli ha sempre giocato in maniera chiara, è il mio modus vivendi».

L’OPERAZIONE DE BRUYNE NATA TRE MESI FA – «L’operazione De Bruyne è nata tre mesi fa. E’ un fuoriclasse, lo sappiamo e sappiamo anche che ha una certa età. Parliamo di un tassello di inserire in una squadra che va potenziata perché la prossima stagione dovremo affrontare quattro competizioni. Ci saranno parecchie aggiunte, è un fatto matematico. A noi piace lavorare bene e non lasciare nulla al caso. Abbiate fiducia».

NON SI POSSONO AVERE SUBITO TUTTI A DISPOSIZIONE – «Anche io vorrei avere subito tutti i giocatori a disposizione, però ci sono due problemi: se vuoi spendere un 30% di più puoi anche cercarli di definire domattina, se invece vai ad una negoziazione e c’è concorrenza, è normale che la controparte provi a fare i suoi interessi. Non va nemmeno dimenticato che c’è un Mondiale per Club con 32 squadre e quindi se i nostri occhi si posassero alcuni giocatori di queste squadre, poi devi garantire loro alcune settimane di riposo anche per evitare che accadano degli incidenti. Non va desiderata la donna d’altri, ma tutti gli altri desideri li possiamo inseguire».

IL SISTEMA CALCIO E’ MALATO – «Siamo come pugili suonati che salgono sul ring senza sapere che stiamo morendo. Poi si fa il Mondiale per Club, una Champions con quattro partite in più senza fare in modo che ci sia corretta competitività all’interno del campionato e si va avanti così. Questo perché sono le istituzioni che devono sopravvivere, lasciando morti per strada. Bisogna avere le procure nelle mani non dei procuratori ma delle società. I contratti devono essere portati a otto anni in Italia e poi abbiamo il grosso problema degli stadi, ma se non togliamo le sovrintendenze e la Corte dei Conti e non diamo mano libera a chi vuole investire, non ne verremo mai a capo. Quanti stadi non sono concepiti per poter partecipare in maniera positiva alla partita di calcio. Il PSG ha totalmente a disposizione lo stadio di Parigi a fronte di un affitto da un milione e noi invece dobbiamo restituirlo un giorno dopo un evento. E’ una cosa che fa tutta la differenza del mondo. Il sistema calcio è malato, lo dimostra che il fatto che anche l’Inghilterra sia in sofferenza. In tutta Europa ci dovremmo fermare. Se c’è un campionato nel quale vince lo stesso, vuol dire che non funziona. Io quest’anno ho speso circa 300 milioni, poi arrivano squadre dalla Serie B che mi chiedono il giocatore in prestito e magari con metà stipendio pagato e a quel punto mi chiedo cosa sono venuti a fare in Serie A? Per fare un campionato competitivo servono delle credenziali, se non le hai come pensi di poter competere. Ci sono troppe partite».

CONTRARIO ALLE LUNGHE TRASFERTE – «Mi sono sempre opposto a lunghe trasferte, ne ho fatta una negli Stati Uniti e me ne sono pentito. Siamo stati in Irlanda, Inghilterra e Germania, ma poi mi sono detto che le partite si giocano nella seconda parte del ritiro perché c’è già benzina nelle gambe e sono arrivati i nuovi giocatori. Quindi ho cercato di portare squadre europee pagando loro le trasferte, anche a Castel di Sangro».

NON VENDO IL NAPOLI NEMMENO PER 2,5 MILIARDI – «Il valore del Napoli è di oltre un miliardo? Non mi sono mai preoccupato della cosa. Fino a che vivrà cercherò di mantenere il Napoli, poi saranno i miei figli a decidere e se vorranno cederlo lo faranno. Nel 2017-2018 mi offrirono 900 milioni di dollari, ma io non lo venderei nemmeno per 2,5 miliardi. Il Napoli si identifica con l’idea di napoletanità e finché potremo rappresentare questa idea noi andremo avanti».

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