Da 10 a 0, il PAGELLONE della 9ª: Viola e Dea no stop 🌪 show a San Siro 🔝 | OneFootball

Una domenica ricca di gol e spettacolo manda in archivio la 9ª giornata di Serie A. In testa alla classifica c'è il Napoli di Conte, che vince ancora e stacca l'Inter ( a -4) ripresa a San Siro dalla Juventus, terza a un punto di distanza. Subito dietro, tutte a quota 16, le roboanti Atalanta e Fiorentina, la Lazio di Baroni e l'Udinese di Runjaić.

Vediamo dunque i voti delle squadre di Serie A relativi all'ultimo weekend, come sempre da 10 a 0. In fondo al pezzo potete lasciare un commento per dirci la vostra a riguardo.

10 - Cicloni Atalanta e Fiorentina

Il pareggio (sfortunato) in Champions contro il Celtic è stato solo un momento per riprendere aria: l'Atalanta in Serie A riprende a girare con il suo ritmo e non lascia scampo ad un piccolo Verona, travolto 6-1 al Gewiss Stadium. Un super Lookman, il capocannoniere Retegui (a quota 10 reti) e un ispiratissimo De Ketelaere regalano alla Dea la terza vittoria di fila in campionato. Dopo le cinque sberle al Genoa e le due al Venezia, sono ben 13 i goal segnati e soltanto 2 quelli subiti dalla banda di Gasperini nelle ultime tre gare: a Bergamo si fa sul serio.

L'altra grande vittoria di giornata è quella della Fiorentina, che si conferma dopo l'exploit di Lecce e al Franchi schianta per 5-1 la peggior Roma stagionale. Kean era in dubbio e invece risulta decisivo (doppietta), Beltran segna ancora, Bove trova il primo centro stagionale contro la sua ex squadra. Sono 15 i goal segnati dalla Viola nelle ultime tre partite, Conference compresa. Al Franchi funziona tutto, anche il classe 2005 Comuzzo (all'8ª presenza stagionale, ormai un titolare) che annulla Dovbyk e si prende gli elogi di Palladino. La Fiorentina ha trovato la sua dimensione.

9 - Inter-Juve 4-4: che spettacolo!

Un Derby d'Italia così divertente non si vedeva da tempo a San Siro Inter e Juventus si sfidano a viso aperto sin dal minuto 1, seguendo le proprie filosofie e senza accontentarsi mai. Ne esce fuori un 4-4 storico e divertente, frutto di una partita senza sosta, con qualche errore individuale di troppo ma ricca di orgoglio, ribaltoni e colpi di scena.

Alla fine Inter e Juventus si dividono la posta in palio e tornano a casa con la consapevolezza di poter giocarsela contro tutti. In classifica nessuna scatta in avanti, entrambe restano all'inseguimento del Napoli rispettivamente al secondo e terzo posto.

8 - Ancora Napoli e Lazio

Continua a vincere il Napoli, che al Maradona piega un ostico Lecce grazie al terzo goal in campionato di capitan Di Lorenzo e sale a quota 22 punti in classifica. Ciò che stupisce della squadra di Conte è la forza mentale: cinque vittorie di fila (compresa quella in Coppa Italia) e sette totali su nove giornate di A non sono un caso. L'allenatore sta plasmando la sua creatura, il cui unico neo per ora resta la prima sciagurata giornata in quel di Verona. Il prossimo mini-ciclo di fuoco contro Milan, Atalanta, Inter e Roma dirà tanto sulle reali ambizioni di Lukaku e compagni.

Vola sulle ali dell'entusiasmo anche la Lazio, che fresca e sbarazzina archivia la pratica Genoa senza fatica e centra la sesta vittoria nelle ultime sette uscite. Con Tavares e Noslin in gran forma, la squadra di Baroni vince e convince, si riprende i tre punti dopo il ko maturato nel finale allo Stadium e continua a coltivare grandi ambizioni. In Serie A non perde in casa da dieci partite consecutive. Può essere la vera mina vagante del torneo.

7 - Il fortino dell'Udinese e i voli di Milinkovic-Savic

Quarta vittoria su cinque gare in casa per l'Udinese, che al Bluenergy Stadium con un goal per tempo batte anche il Cagliari (scontro salvezza) e sale al settimo posto in classifica. A Udine finora ha vinto soltanto l'Inter, mentre sono cadute Lazio, Como e Lecce, più la Salernitana in Coppa Italia. Soltanto Napoli e Lazio (15 e 13) hanno raccolto più punti interni rispetto ai friulani (12) che nel prossimo weekend ospiteranno la Juventus, dopo la trasferta infrasettimanale al Penzo di Venezia.

Si rialza il Torino, che in casa piega il Como grazie al guizzo del 2005 Njie e torna alla vittoria dopo quattro ko di fila, crisi di risultati ma non di prestazioni. Eppure contro il Como la squadra di Vanoli suda le proverbiali sette camice e viene tenuta in piedi dalle parate (6 in tutto, una più bella dell'altra) di Milinkovic-Savic, che salva letteralmente il risultato suoi e mantiene la propria porta inviolata.

6 - Parma e Empoli sprecano, Monza e Venezia si accontentano

Un punto a testa per Parma, Empoli, Monza e Venezia nei rispettivi scontri diretti. Al Tardini va in vantaggio nel primo tempo la squadra di D'Aversa grazie all'autorete di Coulibaly propiziata da Fazzini, ma viene raggiunta a dieci minuti dal termine da Charpentier e rischia grosso sul rigore del possibile 2-1 calciato alto da Bonny. L'Empoli approccia bene ma crolla sul più bello, il Parma non ne approfitta fino in fondo.

Stesso risultato e dinamiche simili in Monza-Venezia, dove gli ospiti vanno in vantaggio per due volte e per due volte vengono riagguantati. Succede tutto nel primo tempo: la squadra di Di Francesco parte bene, ma in difesa balla troppo. E non riesce a trovare la cattiveria necessaria per affondare nel finale, quando il Monza si difende ridotto in dieci uomini per il rosso di Bondo. Col punticino il Venezia agguanta il Lecce (a quota 5) in fondo alla classifica, il Monza sale a quota 8.

5 - Braunoder condanna Fabregas

La gara gagliarda del Como non basta alla squadra di Fabregas per portare a casa la sufficienza: a Torino arriva pur sempre una sconfitta, dalla quale però si può e si deve ripartire. La squadra neopromossa all'Olimpico Grande Torino domina ai punti, ma sbatte più volte su un Milinkovic-Savic in stato di grazia e viene tradita dalla sciagurata giocata all'indietro di Braunoder, centrocampista austriaco classe 2002 subentrato a Sergi Roberto (out per infortunio) che di testa spalanca la porta a Njie, bravo a crederci fino in fondo. Un errore da matita blu che costa il ko.

4 - La delusione del Lecce

Al Lecce invece non basta una reazione d'orgoglio sul campo del Napoli dopo i 6 gol presi a domicilio dalla Fiorentina. La squadra di Gotti, schierata in un compatto 4-3-3, è ordinata, attenta, coraggiosa, scaltra nel ripartire. Ma nel secondo tempo un errore in marcatura su calcio d'angolo permette a McTominay di saltare indisturbato e a Di Lorenzo di sbloccare il risultato e condurlo in porto senza più patemi d'animo. Per il Lecce arrivano il quarta ko di fila e l'ultimo posto in classifica, insieme al Venezia.

3 - Il Genoa alza bandiera bianca

Gli alibi sono tanti: Gilardino sta portando avanti il campionato senza sette infortunati tra cui giocatori chiave come Bani, De Winter, Malinovskyi, Messias, Vitinha. All'Olimpico, contro la Lazio, schiera i suoi con un inedito 4-4-1-1 cercando soluzioni d'emergenza. Ma a Roma non c'è partita: la Lazio la sblocca nel primo tempo con una magia di Noslin, rischia pochissimo e la chiude nel finale con Pedro, Vecino e l'ennesimo assist di Tavares. Per i rossoblù è il quarto ko nelle ultime cinque uscite. Aspettando Balotelli...

2 - Roma da incubo

La Roma di Juric crolla a Firenze, in campo e nell'anima. I due gol subiti nei primi 17', il doppio cambio nel primo tempo, l'autorete di Hummels pochi minuti dopo il tanto atteso esordio, il 5-1 finale, la presunta lite negli spogliatoi nel post gara: niente lascia spazio ad alibi. I tifosi invocano la presenza della proprietà, la panchina del tecnico croato è in bilico e il futuro sembra più grigio che mai. La peggior uscita stagionale certifica la crisi della Roma, undicesima in classifica.

1 - Verona cercasi

Voto 1 come il gol segnato dall'Hellas a Bergamo, un guizzo d'orgoglio firmato Sarr di fronte all'onnipotenza atalantina. Simile a quello della Roma è stato il crollo del Verona di Zanetti, che al Gewiss Stadium si ritrova sotto di 3 gol dopo neanche 15 minuti. Il tecnico dei gialloblù opera un po' di turnover (con vista sulla trasferta di Lecce) ma si ritrova ad osservare il campo incredulo, così come Setti dalla tribuna. L'Atalanta è in fiume in piena e già al 34esimo dilaga sul 5-0. La gara, mai davvero iniziata, termina 6-1. L'Hellas non è praticamente sceso in campo. Il duro ko, il quinto nelle ultime sei, è da archiviare in fretta.

0 - Il caos Bologna-Milan

Voto 0 al caso della settimana, il rinvio di Bologna-Milan, dopo le pesanti alluvioni che hanno colpito l'Emilia Romagna. Il sindaco, responsabile della protezione civile del proprio territorio, decide di rinviare la partita. Poi spunta chi vuole giocare a porte chiuse, chi altrove, chi no, chi si astiene. Un brutto tira e molla di fronte a difficoltà e pensieri più grandi rispetto a quelli di una partita di calcio.