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Vincenzo Visco·3 de diciembre de 2024
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Vincenzo Visco·3 de diciembre de 2024
Una giornata intensa e complicata si è conclusa ieri sera con il posticipo che ha visto protagoniste Roma e Atalanta.
Di seguito i voti da 10 a 0 a tutte le squadre del campionato, dal più alto al più basso, nel nostro consueto pagellone.
Attimi di grande paura al 17' minuto di Fiorentina-Inter, quando un evento drammatico ha catturato l'attenzione di tutti. Dopo ore di apprensione e una lunga notte di incertezza, ieri è finalmente arrivata una notizia rassicurante: Edo sta bene. È cosciente, ha parlato con la famiglia e la società, ed è pronto ad affrontare un lungo percorso per comprendere le cause di quanto accaduto. La redazione di OneFootball Italia gli invia i più sentiti auguri di pronta guarigione e incoraggiamento.
Il Torino è un campo ostico, dove rischiare di inciampare. Nei primi 20 minuti manca incisività, ma con l’aumento dell’azione offensiva di Lukaku e Kvaratskhelia, l’area granata diventa terreno azzurro, culminando in un gol meritato. Prestazione solida, con controllo del gioco e difesa compatta, suggellata dal nono clean sheet stagionale e l’ennesimo 1-0, che confermano il Napoli in vetta alla classifica: dopo 14 giornate e 10 vittorie, Conte non può più nascondersi.
Non disputa la sua miglior partita, ma l'Atalanta vince ancora. La squadra di Gian Piero Gasperini centra la sua ottava vittoria consecutiva all'Olimpico pur soffrendo per larghi tratti di gara la Roma. Gasperini la vince dalla panchina con gli ingressi di Brescianini e Zaniolo dimostrando una facilità nel mescolare le carte, attingendo a risorse sempre nuove che in pochissimi club hanno. Con questa mentalità, il gioco di sempre e la rosa attuale sognare lo Scudetto non è follia.
Quando il Milan scende in campo con questa intensità, diventa un avversario temibile per chiunque: pressing asfissiante, verticalizzazioni rapide e una difesa impeccabile. La prestazione straordinaria di Reijnders, in forma smagliante, rende tutto più fluido. Grazie a questa vittoria, Fonseca ritrova fiducia e rilancia le ambizioni del Milan in Serie A.
Stesso risultato anche per il Bologna, un 3-0 che racconta di una squadra concreta e vincente, anche se non impeccabile. A pagarne il prezzo è un Venezia combattivo solo nel primo tempo, prima di cedere alla superiorità rossoblù, con i numeri che lo confermano: 62% di possesso palla e 9 tiri nello specchio contro 1. Il Bologna continua a correre, con un altro dato da sottolineare: dopo 14 giornate Italiano ha raccolto gli stessi punti di Thiago Motta nello scorso anno.
Il Parma disputa una partita quasi perfetta, seguendo alla lettera il piano tattico di Pecchia. La difesa si rivela insuperabile, con un Suzuki in forma strepitosa, e le ripartenze sono micidiali, mettendo costantemente in difficoltà gli avversari. La squadra mostra compattezza, organizzazione e determinazione, meritando pienamente la vittoria sul campo. Una prestazione corale che evidenzia il lavoro svolto in allenamento e l'efficacia delle scelte del tecnico, contro una squadra che veniva da 5 vittorie consecutive.
Domenica il Genoa ha beneficiato della superiorità numerica per l'intera partita contro l'Udinese, ma i risultati parlano chiaro: 4 punti in due gare sotto la nuova guida tecnica dopo l’esonero di Gilardino. Un segnale evidente che la squadra ha ritrovato ritmo e determinazione, dando l’impressione di aver cambiato passo.
Il Cagliari torna a vincere in casa (rompendo il digiuno che durava dal 20 ottobre contro il Torino) con una mossa determinante di Nicola, che azzecca l’ingresso di Felici, autore dell’assist decisivo per Piccoli. Una vittoria fondamentale per il morale e la classifica.
Il Lecce conquista un pareggio dal sapore di vittoria contro la Juventus, grazie alla perfetta lettura di Giampaolo. L’ingresso di Rebic cambia la partita, mettendo in difficoltà la difesa bianconera fino al gol decisivo dell’1-1 allo scadere. Un risultato prezioso che premia coraggio e determinazione.
Il Torino torna sui livelli di inizio stagione nella gara forse più difficile. La squadra di Vanoli contro il Napoli concede molto e si affida a un super Milinkovic-Savic, ma riesce anche a creare e proporre come non accadeva da tanto, troppo tempo. Il pubblico e la squadra sono sempre stati dalla parte del mister, che ora è chiamato a ripetere queste prestazioni contro avversari maggiormente alla portata.
Il Monza muove la classifica a Como con l'1-1 finale, ma poco di più. La panchina scuote Daniel Maldini, ma non basta a cambiare l'inerzia di una squadra che ancora una volta passa in svantaggio. I brianzoli allenati da Nesta non demeritano, ma non insistono. Un compitino che poco si adegua alla delicata classifica.
Col Lecce la Juve poteva ambire soltanto ad accontentarsi del risultato, a causa di una prova insufficiente soprattutto per quanto riguarda la tenuta difensiva. La sequela di errori che causa il gol al 93' di Rebic complica la posizione di Motta: nuovi acquisti che non rendono, infortuni in serie, proposta offensiva che latita e sensazione costante di vedere troppi calciatori fuori ruolo. L'allenatore deve dare una svolta nel breve periodo alla stagione.
Il Como si è perso. La squadra di Cesc Fabregas non avrebbe una rosa da zona retrocessione anche se sta fronteggiando diversi forfait, eppure a oggi sarebbe in Serie B. Sono spesso arrivati complimenti per il modo di giocare dei lariani, ma manca concretezza e soprattutto continuità per un campionato come la Serie A. C'è tempo, ma la rotta va invertita.
Paolo Zanetti è seriamente a rischio esonero. L'allenatore del Verona più che pagare i risultati è sul banco degli imputati per alcuni scivoloni troppo clamorosi, come i 5 gol in un tempo contro l'Inter. Cagliari era una sorta di ultima spiaggia ed è arrivata una sconfitta nello scontro diretto. Ora è difficile capire che futuro ci sia per il tecnico.
La Roma non fa una brutta partita contro l'Atalanta, anzi. Rischia pochissimo e ha la palla del vantaggio, sprecata malamente da un Dovbyk ben oltre il concetto di opaco e sostituito a mezz'ora dalla fine da Shomurodov. Lo strapotere della Dea però alla lunga emerge, così come i cerotti di Ranieri. Gli infortuni di Hummels e Cristante pongono di fatto fine alla gara. La zona retrocessione è a sole due lunghezze, ora è fondamentale non farsi immobilizzare dalla paura.
La classifica è rassicurante e la squadra di Roberto D'Aversa merita solo elogi per come ha approcciato dal punto di vista tecnico, tattico e attitudinale a questa Serie A. Col Milan, però, non ha funzionato niente e la squadra sembra in calo non solo di risultati ma anche di prestazioni e soprattutto di tenuta. Tutto fisiologico, ma guai ad abbassare la guardia.
Sciocchezza colossale di Touré che con l'espulsione più veloce della stagione (qui il record) rende impossibile la gara col Genoa alla squadra di Kosta Runjaic. Un'ingenuità pesante, la seconda in poche gare, che non potrà più essere tollerata. L'allenatore dovrà lavorare tanto per resettare e completare il giocatore sul piano dell'attenzione.
Ecco la prima partita vera sbagliata dell'era Marco Baroni, che arriva soltanto il 1° dicembre. Contro il Parma i biancocelesti si innervosiscono oltremodo per le scelte arbitrali e commettono errori plateali che fanno riflettere. Dall'uscita sbagliata di Rovella all'1-3 in contropiede: quanto è alto il margine di rischio della brillante proposta ammirata sin qui? Passo falso pesante in chiave lotta per le posizioni di vertice.
Appena otto punti e la netta sensazione di non avere argomenti. Il Venezia si è presentato in Serie A con poche carte da giocarsi, che si stanno però rivelando meno efficaci di quanto immaginato. I colpi non ingranano e anche Busio e Pohjanpalo stanno soffrendo il rendimento della squadra oltre le asepttative. Se Di Francesco resta ancora sulla panchina è perché la dirigenza è ben consapevole di non avergli affidato un organico con cui lottare ad armi pari contro le altre per la salvezza.