Inter News 24
·2 de septiembre de 2025
Civitarese su Chivu: «Stagione in salita per l’allenatore nerazzurro. Il tecnico non è percepito come…»

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·2 de septiembre de 2025
Intervistato da Tuttosport, Roberto Civitarese, mental coach di alcuni calciatori professionisti, ha offerto la sua analisi sulle difficoltà espresse da Cristian Chivu riguardo alle “abitudini difficili da estirpare” dopo la sconfitta con l’Udinese. Civitarese ha approfondito il lato psicologico della questione e il difficile percorso di cambiamento che il tecnico nerazzurro sta cercando di intraprendere con la sua squadra.
«Un’abitudine in quanto tale è per definizione qualcosa che va in automatico, una serie di comportamenti codificati che vanno in una determinata gestione. Quando c’è un cambiamento, prima ancora di dare nuovi concetti, devi rompere quelli precedenti», ha spiegato Civitarese. Il mental coach ha sottolineato che il processo di cambiamento richiede un grande sforzo mentale, poiché il nostro cervello tende a tornare automaticamente nella zona di comfort, e bisogna fare uno sforzo per “strappare” il vecchio modus operandi. «L’unica eccezione è quando il cambiamento ti allontana da una cosa negativa», ha aggiunto, spiegando come la trasformazione possa essere ancora più difficile quando il cambiamento riguarda un ambiente familiare, come quello dell’Inter, dove il gruppo ha vissuto una stagione piena di traumi, tra cui le delusioni in finale.
L’Inter, sebbene abbia ottenuto risultati positivi negli ultimi anni, ha vissuto anche un forte trauma, come la sconfitta contro il PSG in finale, che ha segnato una delle tappe più dolorose della storia recente del club. «La ripetizione delle cose forma una credenza, e quella credenza si trasforma in condizione profonda, che permette che gli eventi accadano», ha detto Civitarese. Per l’ex portiere, quella del PSG è una sconfitta che ha instillato il dubbio nei giocatori, compromettendo anche la loro fiducia nelle fasi cruciali della stagione, come la finale di Coppa Italia e il campionato.
Il mental coach ha continuato, affermando che Chivu non è percepito come una prima scelta dalla squadra. «Chivu non è visto come l’allenatore preso per vincere, ma come uno dei pochi disponibili», ha affermato, aggiungendo che questo elemento potrebbe rendere difficile per il tecnico nerazzurro riuscire a raggiungere i suoi obiettivi. Per Civitarese, la percezione di essere una scelta obbligata piuttosto che una decisione ponderata potrebbe minare l’autorità del tecnico, facendo sì che la squadra fatichi a seguire con convinzione la sua missione.
Per Civitarese, Chivu dovrà affrontare un compito arduo: «Deve isolare il gruppo e trasmettere da vero leader la sua missione. “Chi è con me mi segua, chi non ci crede si faccia da parte”», ha detto. Solo così potrà avviare una vera e propria “rottura” con il passato, stabilendo obiettivi chiari e facendo sentire il gruppo unito sotto la sua guida. «La testa è tutto», ha concluso, facendo riferimento alla differente percezione che la squadra ha avuto del 5-0 al Torino rispetto alla sconfitta contro l’Udinese, evidenziando come i meccanismi di pensiero influenzino notevolmente le performance dei giocatori.