Catanzaro, Caserta: “Sciarpa giallorossa al Marulla? Nessuna mancanza di rispetto al Cosenza, era un regalo dei miei tifosi” | OneFootball

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·30 de diciembre de 2024

Catanzaro, Caserta: “Sciarpa giallorossa al Marulla? Nessuna mancanza di rispetto al Cosenza, era un regalo dei miei tifosi”

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Fabio Caserta è intervenuto sulle frequenze di Esperia TV, soffermandosi anche sulla sciarpa giallorossa indossata al Marulla in occasione del primo derby calabrese vissuto – da ex – da tecnico del Catanzaro e, più in generale, sulla prima metà di stagione vissuta nel capoluogo calabrese.

“Sicuramente è stato un girone d’andata molto positivo. Conoscevamo quelle che sarebbero state le difficoltà sin dall’inizio, perché ripartire dopo le due annate e mezzo con Vivarini sarebbe stato complicato per chiunque, a prescindere dall’allenatore che si sarebbe seduto in panchina. Ho la fortuna di avere un gruppo e una società forte, sia i vecchi che i vuoi si sono adattati benissimo. Normale ci fosse anche qualche malumore nei miei confronti per via del recente passato a Cosenza, forse a qualcuno questa cosa non è andata giù all’inizio. Io credo però nel lavoro e nella professionalità, e spero di riuscire a far cambiare idea anche chi ancora non sono riuscito a convincere. Sono felice per la vittoria di ieri, peccato per non aver vinto il derby all’ultima azione”.


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“Per un allenatore, avere un direttore come Ciro Polito e una società che ti tutela in questo modo è un orgoglio. Ho un rapporto quotidiano con loro, i quali hanno visto giorno dopo giorno la crescita del gruppo. Anche i tifosi però mi hanno sempre sostenuto, nonostante le iniziali difficoltà di cui ho già parlato prima. Mi rende felice lavorare in una piazza del genere dove il calore non viene mai a mancare, sia nei momenti belli che in quelli brutti”.

“Sciarpa nel derby? Non credo sia stata una mancanza di rispetto nei confronti dei tifosi del Cosenza. Io oggi sono il tecnico del Catanzaro e, come tale, devo portare rispetto ai miei sostenitori. Mi era stata regalata al mio arrivo in città dalla Curva. A Cosenza ho lavorato giorno e notte per fare il meglio della società e della squadra. Oggi sono a Catanzaro e il mio obiettivo non può che essere quello di difendere i colori giallorossi. L’esonero di Cosenza è stato un colpo molto duro, sono stati mesi difficili perché avrei voluto prendermi ciò che mi era stato tolto a Benevento. Nulla contro la città e i tifosi, anche perché quando salta un allenatore è pur sempre una decisione della società”.

“In Calabria si vive il calcio in maniera viscerale, a prescindere dalla piazza. Avere in squadra iemmello, che è il simbolo di questa città, è fondamentale. Lui ci tiene moltissimo alla sua terra e alla sua squadra del cuore. Da questo punto di vista sono stato certamente avvantaggiato perché riesco a capire alcune dinamiche di Catanzaro. Peccato per l’assenza dei nostri tifosi a Cosenza, è stata una sconfitta per il calcio calabrese non aver potuto giocare un appuntamento così importante con entrambe le tifoserie.

“Tanti pareggi? Spesso vengono visti come sconfitte, ma non è così. La classifica è molto corta, in pochi punti ci sono tante squadre e credo che il merito sia anche nostro e del Bari che ne abbiamo pareggiate tante. La graduatoria non si allunga né verso l’altro, né verso il basso. Chiaro che in mezzo a tanti pareggi sia necessario mettere anche qualche vittoria per dare un significato ai primi”.

“Non guardo la classifica. Fa piacere vedere la striscia positiva posta in essere, ma conta poco. Al momento è fondamentale recuperare le tante energie fisiche e mentali spese. Il due giorni post-derby sono stati i più difficili da quando sono qui, perché la squadra era davvero molto triste. Non sai se in quei momenti sia necessario parlare o meno, analizzare o meno gli errori. Dipende sempre come arriva un risultato. Sono felice davvero per ieri”.

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