Cannavaro: «Inter, ci penseranno Lautaro e Calhanoglu. Ecco qual è il lavoro di MOTTA alla Juve. Milan nuovo, Gasperini da scudetto, De Rossi grande. Il mio futuro? Sarà QUESTO» | OneFootball

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Calcionews24

·16 de julio de 2024

Cannavaro: «Inter, ci penseranno Lautaro e Calhanoglu. Ecco qual è il lavoro di MOTTA alla Juve. Milan nuovo, Gasperini da scudetto, De Rossi grande. Il mio futuro? Sarà QUESTO»

Imagen del artículo:Cannavaro: «Inter, ci penseranno Lautaro e Calhanoglu. Ecco qual è il lavoro di MOTTA alla Juve. Milan nuovo, Gasperini da scudetto, De Rossi grande. Il mio futuro? Sarà QUESTO»

Le parole di Fabio Cannavaro: l’ex tecnico dell’Udinese fa le sue previsione per la prossima stagione di Serie A

Fabio Cannavaro ha chiuso lo scorso campionato con un successo: chiamato in emergenza ha salvato l’Udinese, ma poi il rapporto si è interrotto. Su La Gazzetta dello Sport oggi fa le carte alla Serie A 2024-25.

INTER TROPPO PREVEDIBILE – «Sì, ma toccherà a Lautaro e Calha dare il tocco di fantasia in più».


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LA RIVOLUZIONE DI MOTTA – «Nel calcio nessuno inventa niente. Sono bravi quelli che fanno esprimere al meglio i loro giocatori, il resto è pubblicità. Motta è stato bravissimo a far rendere al massimo un gruppo non di prima fascia che giocava sempre a calcio e si divertiva. Ora deve dare la stessa tranquillità alla Juve e sintonizzare i suoi su nuovi principi: possesso nella metà campo rivale, difesa alta. Ha difensori che devono giocare con 50 metri alle spalle e tornare rapidamente».

IL MILAN NON ENTUSIASMA I TIFOSI – «Il Milan sta portando un concetto internazionale da noi ancora poco diffuso: comprare buoni giocatori per rivalutarli, venderli e autofinanziarsi. Soprattutto gli americani fanno così. Fonseca viene da una scuola importante, ha un bel sistema di gioco ma nella Roma non ha chiuso benissimo. Sono curioso. Anche perché Pioli ha lasciato un’eredità importante».

L’UDINESE – «Sapevo di avere sei partite e mi sono gettato nel fuoco. Tanti non vedevano l’ora che andasse male, adesso tanti si chiedono come mai non sia ancora lì. Sono scelte. L’Udinese ben preparata sarebbe da 10°/12° posto e valorizzerebbe tre o quattro talenti all’anno. Ma io sono un testone, ho detto no all’estero, voglio allenare in Italia e stare 24 ore sul campo. Il mio futuro è in salita, ma qualcuno ha visto come ho migliorato l’Udinese».

GASPERINI DA SCUDETTO – «Sì e glielo auguro perché è una guida per tutti quelli che vogliono allenamenti e gioco ad alta intensità. E anche se perde Koopmeiners ha dimostrato di andare oltre i giocatori».

INVIDIA DE ROSSI – «No, è un amico, è un grande, ha cominciato peggio di me nella Spal, ma ha avuto la squadra della sua città in mano e ha fatto benissimo. Ora avrà addosso tante attese, ma i tecnici italiani sono i più bravi».

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