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·7 de julio de 2025

Botafogo, cambio a sorpresa: è fatta per l’arrivo di Davide Ancelotti

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Dopo il Mondiale per club il Botafogo ha deciso di cambiare in panchina: fuori Renato Paiva e dentro, a sorpresa, Davide Ancelotti.

Dopo l’eliminazione agli ottavi di finale del Mondiale per club avvenuta nel derby brasiliano per mano del Palmeiras per 1-0, il Botafogo ha deciso per un cambio in panchina. L’ormai ex tecnico Renato Paiva, infatti, ha dovuto lasciare il posto in panchina che verrà occupato, a sorpresa, da Davide Ancelotti. Il figlio di Carlo, nuovo CT dei verdeoro, si trova dunque alla sua prima esperienza in panchina da primo allenatore. L’allenatore firmerà un contratto di due anni e rinuncerà all’incarico di allenatore in seconda della Nazionale brasiliana per accasarsi ai bianconeri. Di lui si parla un gran bene già da tempo, vedremo se sarà in grado di gestire una squadra senza l’ausilio del padre: questo è quello che si augurano i tifosi del Fogao.


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La gavetta, le lodi e le prime offerte: Davide Ancelotti pronto per una panchina?

Davide, figlio di Carlo. L’allievo e il maestro. Un rapporto che va oltre il lavoro: immaginare il perché è semplice. Ma Ancelotti jr, più di quanto si possa credere, ha rivestito un ruolo di vitale importanza all’interno dello staff del padre. Inizia a 24 anni, sempre nel Real Madrid, come braccio destro dell’allora preparatore atletico Giovanni Mauri. Poi, una girandola di esperienze al fianco del suo mentore e un progressivo assalto alle gerarchie dello staff: Bayern Monaco prima, in seguito Napoli ed Everton. Successivamente, il grande ritorno dove tutto è iniziato: il Real Madrid. Davide è oramai consolidato vice-Ancelotti, ma non vive nell’ombra del padre: ha un ruolo cruciale. Emblematica, in tal senso, la scelta di inserire Joselu nella semifinale di Champions League della passata stagione contro il Bayern Monaco. Conosciamo tutti l’epilogo di quella partita. Esperienza, leadership e capacità di creare empatia con i giocatori: sono prerogative che Davide coltiva e assorbe nel tempo. E che un giocatore nello specifico gli riconosce tutt’oggi: Fabian Ruiz.

”Incontrarlo è stato un passo molto importante nella mia carriera . Fin dall’inizio ha creduto in me, e non è stato facile ripagare quello che ha pagato il Napoli per me, ero un giocatore che non aveva giocato molto in Liga con il Betis. Se non fosse stato per lui, non sarei qui”.

Adesso per lui l’esperienza al Botafogo, arrivata dopo aver rifiutato diverse altre squadre: vedremo se darà i suoi frutti.

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