
Zerocinquantuno
·27 de julio de 2025
Bologna, ritiro Valles 2025: il Tosco l’ha visto così (2^ parte)

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Yahoo sportsZerocinquantuno
·27 de julio de 2025
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Dopo aver analizzato le sedute da un punto di visto fisico e atletico, entrando più nell’aspetto tattico le novità sono state soltanto quelle riguardanti l’inserimento dei nuovi acquisti, perché tatticamente gli assetti che ha usato Italiano nelle varie esercitazioni hanno sempre ricalcato il già noto 4-2-3-1 alternato all’altrettanto consolidato 4-3-3 visto soprattutto in Champions League.
Una variante offensiva introdotta un paio di volte in alcune esercitazioni è stata quella di utilizzare Ndoye vicino alla prima punta: durante l’incontro coi bambini a Valles per le foto e gli autografi di rito, lo stesso Italiano ha affermato che si potranno vedere in coppia Immobile e Castro (e pure Dallinga, aggiungo io, ma la domanda riguardava i due giocatori menzionati), affermando come anche Odgaard possa ricoprire il ruolo di centravanti in un attacco a 2.
Butto lì anche una questione puramente numerica, sostenendo come l’idea delle due punte dentro ad un 4-4-2 (o 4-2-4 se vogliamo vederlo in proiezione più offensiva) sia assolutamente indispensabile per non disperdere capitali in panchina: cerco di spiegare il concetto.
Il Bologna disputerà sicuramente almeno 48 partite e, facendo un conto a spanne su una cinquantina di gare (se Italiano dovesse decidere di giocare sempre e solo con un centravanti) vorrebbe dire che i minuti per le tre punte in rosa sarebbero un totale di 4.500: possono accontentarsi tre calciatori del calibro di Castro, Dallinga e Immobile di circa 1.500 minuti a testa?
Direi di no, così come accontentarsi di semplici spezzoni di partita in cui magari c’è da recuperare un risultato.
Più probabilmente l’idea di affrontare una parte importante di gare già partendo con due attaccanti è stata messa in preventivo dallo staff tecnico del Bologna: allargando il minutaggio per le tre punte a disposizione e inserendo tra queste Odgaard si può avere quel famoso piano B che l’anno scorso veniva richiesto quando la squadra non riusciva a scardinare assetti particolarmente difensivi.
Si potrebbe vedere così una prima linea a due punte, naturalmente con movimenti logici di attacco alla profondità e di relazione coi reparti.
Tutto ciò potrà comunque compiersi solo quando si saranno completamente ristabiliti Dallinga e Odgaard, che a Valles hanno lavorato sempre a parte eccezion fatta per l’ultimissima seduta di venerdì mattina.
Il mancato utilizzo per tutto il ritiro dei due attaccanti reduci da interventi resta l’unico neo di un ritiro che per il resto ha dato segnali importanti di un gruppo coeso e di ferro, dentro al quale anche i calciatori in attesa di eventuale trasferimento come Posch, Karlsson ed El Azzouzi si sono allenati seriamente, al pari dei nuovi acquisti Immobile e Bernardeschi.
Menzione a parte per Vitik: il difensore ceco promette bene per i livelli veramente altissimi di concentrazione e fisicità che mette dentro ad ogni stimolo che riceve, uniti ad una tecnica per nulla basica e ad interessanti letture in costruzione. Da vedere in futuro come difenderà sulla profondità alle spalle della linea difensiva, perché in queste prime uscite con un Lucumí così attento non ha dovuto pensarci troppo.