Zerocinquantuno
·16 de diciembre de 2024
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·16 de diciembre de 2024
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«Il Bologna è una squadra che ha passo, ha ritmo, ha forza, ha resistenza, e gioca un calcio aggressivo fatto di possesso e riagressione: insomma, tutti concetti moderni ed evoluti». Ricordate quando scrissi queste cose?
Dopo la sconfitta al Villa Park, e naturalmente alcuni si misero a ridere o peggio: ma il Bologna è quella roba lì ed era già quella roba lì, bastava guardarlo con gli occhi sereni e non condizionati dal solito livore contro le scelte societarie, il mercato sbagliato ecc.
Coloro che oggi si cospargono il capo di cenere facendo pubblica ammenda per aver giudicato troppo severamente e preventivamente Italiano possono tranquillamente risparmiarci le loro tardive scuse, tanto saranno i primi a criticare di nuovo appena non vinceremo la prossima partita: solo otto giorni fa il mister era stato messo in croce per il pareggio incassato in extremis contro la Juve, perché secondo costoro il suo calcio è troppo spregiudicato.
Ma è così difficile capire che il suo calcio porta risultati proprio perché è così? Non si può essere una cosa e un’altra: tutti gli allenatori che ottengono risultati lo fanno con idee forti e concetti chiari. Il suo Bologna attacca, attacca anche quando si difende perché si difende pressando alto, pressando in avanti, e infatti appena gli avversari calano un po’ d’intensità i rossoblù al contrario crescono.
Solo se si hanno le caratteristiche di cui sopra si può uscire da una settimana come quella che ha dovuto affrontare il BFC, tra l’altro con l’infermeria sempre piena: Juventus e Benfica in trasferta e Fiorentina in casa, in appena otto giorni, sono impegni severi, e i ragazzi di Italiano hanno tenuto testa alla grande a questo tour de force perché il calcio di Italiano è adatto per questi livelli.
Chi ha tenuto sempre la barra dritta sta vedendo quanto comunque già si percepiva, cioè che il Bologna non ha assolutamente fatto un passo indietro rispetto alla scorsa stagione, ma ha solo voluto continuare la crescita col suo passo e non con uno che ancora non gli appartiene: si chiama coerenza e quindi serietà, quella che ci ha portato in nove anni dalle Serie B alla Champions League.
Le altre sono chiacchiere, neanche da bar ma purtroppo da social.
Tosco – Canale 88
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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)