Barella un GIGANTE, anche per la Gazzetta è il MIGLIORE in campo: «Si capisce perché Guardiola lo voleva al City» | OneFootball

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Inter News 24

·19 de septiembre de 2024

Barella un GIGANTE, anche per la Gazzetta è il MIGLIORE in campo: «Si capisce perché Guardiola lo voleva al City»

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Barella un GIGANTE, anche per la Gazzetta è il MIGLIORE in campo: «Si capisce perché Guardiola lo voleva al City». Il suo voto in pagella

Anche secondo la Gazzetta dello Sport, Nicolò Barella è il migliore in campo di Manchester City Inter di ieri sera. Prestazione maiuscola del centrocampista sardo, anche con la fascia al braccio, a trascinare i suoi compagni e a rispondere colpo su colpo contro le stelle dei Citizens. A fine partita riceve il premio MVP dalla Uefa, per la rosea è da 7,5 in pagella: «Ovunque, non c’è zona di campo non coperta. Bravissimo in entrambe le fasi, sempre lucido: si capisce perché Guardiola lo voleva». Poi il quotidiano entra nei dettagli della prova dell’ex Cagliari.

LA PROVA DI BARELLA – «C’era un motivo se, subito dopo la finale di Istanbul, con ancora addosso le bollicine della festa, Pep aveva consigliato ai suoi una gitarella a Milano: il tecnico del City campione 2023 voleva portare Barella sul lato blu di Manchester, pensava che Nicolò avesse lo standing giusto per stare nella sua squadra di fenomeni. Serate come quella di ieri servono per ricordarsi che Guardiola aveva ragione, come spesso capita: davanti a chi gli ha tolto la Champions fumante dal piatto, il centrocampista azzurro ha giocato una partita di raro coraggio e applicazione, proprio come i suoi compagni. Barella è stato il simbolo di una monumentale prova di squadra, ha trascinato e pure con la fascia al braccio vista la panchina insolita per Lautaro. Un inno al mutuo servizio, con qualche perla tecnica in aggiunta, come l’apertura che ha liberato Dumfries nell’occasione più limpida della partita».


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LA SFIDA VINTA CON RODRI – «Tra i colleghi preferiti di Barella in questa epoca, c’è proprio quello spagnolo a cui Pep ha dato le chiavi di casa e che poteva essere suo compagno: Nicolò stravede per Rodri, lo considera meritevole di Pallone d’oro, ma nello scontro diretto ha stravinto l’italiano. Non solo per l’elettricità, ma anche per il tocco (distanza percorsa 12,4 km, precisione di passaggio 90%), proprio ciò che serve per stare al City».

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