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·4 de septiembre de 2024

Aston Villa, così la cessione di Luiz alla Juve ha evitato penalità per il FPF

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L’Aston Villa è stata a un passo da una penalizzazione di 10 punti in classifica che avrebbe compromesso la sua stagione, prima che la cessione di Douglas Luiz alla Juventus mettesse le cose a posto. Anche mentre festeggiavano la qualificazione alla prima edizione della nuova Champions League a maggio, i dirigenti del club sapevano di dover correre contro il tempo per rispettare le regole imposte dal Fair Play Finanziario della Premier League.

L’intesa per la cessione di Luiz alla Juve era già arrivata a maggio, ma il tempo a disposizione per portare a termine l’accordo era limitato. Così, sul filo del rasoio, le due società si sono accordate per il trasferimento del calciatore, mentre Samuel Iling-Junior ed Enzo Barrenechea hanno portato a termine il percorso inverso.


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«Ci siamo trovati in una situazione in cui dovevamo realizzare un profitto importante per evitare di infrangere le regole del PSR (il FPF inglese, ndr)», ha detto Damian Vidagany, direttore delle operazioni calcistiche dell’Aston Villa. «È stato molto difficile. Tutti stavano celebrando la Champions League, ma Monchi e io eravamo alla festa pensando a come evitare una penalizzazione che avrebbe rovinato una stagione meravigliosa. C’era una bomba a orologeria, e noi eravamo lì per tagliare il cavo. Siamo arrivati all’ultimo secondo con questo problema», ha spiegato.

«Dal 20 maggio fino al 30 giugno è normalmente il periodo di vacanza per tutti nel calcio, ma per noi è stato un momento molto difficile. Non si tratta solo di vendere giocatori che ti garantiscono un profitto. Allo stesso tempo, devi vendere i giocatori che Unai Emery ritiene non essenziali per la squadra», ha aggiunto parlando della necessità di coniugare esigenze economiche e di campo.

L’Aston Villa non ha rivelato dettagli sulla possibile penalizzazione, ma secondo il Daily Mail si trattava di circa 10 punti di penalità. «Dobbiamo avere la mentalità che vendere un giocatore significa ricavi per il club, perché non possiamo avere più ricavi da altre fonti. La cosa più importante non è vendere giocatori. La cosa più importante è comprare bene», ha concluso Monchi.

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