Calcionews24
·9 de junio de 2025
Arrigoni consiglia il Bologna: «Fossi in loro prenderei subito Dzeko; l’età non conta per uno come lui»

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·9 de junio de 2025
Daniele Arrigoni, tecnico italiano dal 2000 coordinatore della nazionale di San Marino, ha parlato al Corriere dello Sport di Edin Dzeko, consigliando il Bologna a fare il passo decisivo per l’esperto attaccante della Bosnia, autore del gol vittoria dei bosniaci contro i Titani. Di seguito le sue parole.
SAN MARINO, DZEKO E IL BOLOGNA – «La gioia che ho provato alla fine delle due partite che abbiamo vinto con la nazionale di San Marino non si può raccontare. San Marino che vince per la prima volta nella sua storia due partite ufficiali è più del massimo che uno può chiedere alla vita».
CONTRO LA BOSNIA – «Sabato pomeriggio c’è mancato poco che facessimo risultato anche in Bosnia, prima in classifica, a mezzora dalla fine stavamo 0-0. Poi ho visto che Dzeko si è alzato, su per giù era il decimo minuto, e a quel punto sono diventato teso, come se me lo sentissi che ci avrebbe fatto male».
SU DZEKO – «Se fossi il Bologna prenderei il primo aereo e lo porterei a Casteldebole. Che abbia 39 anni è un particolare che conta zero, non è assolutamente una figurina. Dzeko ha un talento eccezionale, è il gioco del calcio, ce l’ha nella testa, per questo motivo non gli pesano gli anni che ha».
GOL E GIOCATA – «Prima di fare gol, e che gol, si è inventato uno stop di petto orientato che ha messo in crisi due nostri calciatori. Una roba da non credere. Come d’altra parte il gol che ha segnato. Un gol alla Dzeko».
L’IDEA PER IL BOLOGNA – «Nel caso in cui Dzeko accettasse di fare nel Bologna quello che faceva Altafini nella Juventus diventerebbe un valore aggiunto straordinario per Italiano. Consentirebbe a Castro e Dallinga di crescere, perché quanto ti alleni tutti i giorni con uno come Dzeko migliori per forza».
SU ITALIANO – «Da calciatore era un professore dentro il campo, ho fatto di tutto per averlo in una mia squadra. Non è bello e neanche aitante, mi permetto di fare questa battuta, ma è davvero un grandissimo. Fin qua non ha mai sbagliato un anno. Ha tutte le potenzialità per diventare un super allenatore».
SCEGLIERE BOLOGNA – «Doveva fare quello che sentiva dentro, evidentemente sentiva di dover restare a Bologna. Avrà tempo, gli faccio un applauso per la scelta. E poi è l’allenatore del Bologna, che è sempre più una grande squadra».
STRUTTURA VINCENTE – «I risultati non vengono mai per caso, datemi retta. L’importante è che all’allenatore vengano dati calciatori funzionali al suo gioco e che l’allenatore sappia gestirli e metterli bene sul campo».
SARTORI E SOGLIANO – «Il primo è Sartori, il secondo è Sogliano. Ma come fanno a trovare tutti questi calciatori sconosciuti che poi diventano importanti? I calciatori devi vederli dentro il campo e non attraverso i video e gli algoritmi. Non scherziamo».
BOLOGNA NEL CUORE – «Il Cesena, essendo cesenate, è la squadra del cuore, ma il Bologna viene subito dopo. La sera della festa del Centenario, quando i tifosi del Bologna mi fecero sentire importante come Roberto Baggio, non la dimenticherò mai».