Abbiati incorona Allegri: «Con Max si torna a vincere. Con lui quando non si lavora si ride. Vi svelo il segreto del mio Milan che conquistò lo scudetto» | OneFootball

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·6 de junio de 2025

Abbiati incorona Allegri: «Con Max si torna a vincere. Con lui quando non si lavora si ride. Vi svelo il segreto del mio Milan che conquistò lo scudetto»

Imagen del artículo:Abbiati incorona Allegri: «Con Max si torna a vincere. Con lui quando non si lavora si ride. Vi svelo il segreto del mio Milan che conquistò lo scudetto»

Le parole di Christian Abbiati, ex portiere del Milan, sulla scelta dei rossoneri di affidare la panchina a Massimiliano Allegri

Nel mosaico di campioni che composero il Milan capace di vincere lo Scudetto, nella stagione 2010-11, la tessera di Christian Abbiati fu tra le più solide e pesanti. Mentre i riflettori celebravano le prodezze di Ibrahimović, la classe di Pirlo e Nesta o gli inserimenti di Boateng, tra i pali c’era un guardiano silenzioso e incredibilmente efficace. Sotto la guida del pragmatismo di Massimiliano Allegri, al suo primo anno in rossonero, Abbiati visse una seconda giovinezza, disputando una delle sue migliori stagioni in carriera. Le sue parate, spesso tanto decisive quanto poco appariscenti, furono un fattore costante di equilibrio per una squadra a trazione offensiva. In un’annata che vide il Milan subire solo 24 reti in 38 partite, il suo contributo fu fondamentale. Ora che il nome di Allegri torna a scaldare l’ambiente milanista, il ricordo di quel trionfo non può prescindere dalla sicurezza che Abbiati seppe infondere a tutto il reparto, ergendosi a baluardo insuperabile di un successo indimenticabile. Oggi Christian ha parlato a La Gazzetta dello Sport del futuro che si sta apparecchiando in casa rossonero col ritorno di Max alla direzione tecnica.

LO SCUDETTO DEL 2011«Dopo il triplete dell’Inter la voglia di rivincita per noi e per il popolo rossonero era grande. Gli stimoli sono stati importanti, ma fondamentale è stato soprattutto l’arrivo negli ultimi giorni di mercato di Ibrahimovic, che ha portato un entusiasmo incredibile in tutto l’ambiente».LA GARA MIGLIORE DI QUEL TORNEO«Il derby di ritorno che vincemmo 3-0 interrompendo la rimonta in classifica dell’Inter, ma a livello personale sono affezionato anche alla vittoria per 1-0 a Brescia (23 aprile 2011, ndr) grazie al gol di Robinho: fu importantissima».ALLEGRI 15 ANNI FA ERA MENO ESPERTO«Ma era bravo anche allora. Era ed è uno che… non te le mandava a dire, un tecnico molto diretto che si è dimostrato straordinario nel guidare il gruppo».I MERITI DI MAX«È una persona simpatica, che sta allo scherzo e, quando non si lavora, ride. Entrare in uno spogliatoio con campioni che avevano vinto tantissimo non era semplice, ma da una parte è stato aiutato dai leader, dall’altra lui è stato intelligente a porsi nel modo giusto. Ha gestito bene le forze a sua disposizione e le situazioni non facili: quando l’Inter stava cercando di rimontare, Max non ha mai perso la calma e la squadra ha trovato la forza per restare davanti fino alla fine».COSA FARE PER TORNARE VINCENTI«Rimotivare lo zoccolo duro: l’Inter e il Napoli ce l’hanno e anche il Milan deve ritrovarlo. I calciatori che inizieranno la stagione dovranno capire subito la mentalità di Allegri. Se lo seguiranno e la società si muoverà per rinforzare la rosa, non ho dubbi che le cose andranno diversamente rispetto agli ultimi mesi. Tare sotto questo aspetto può essere un innesto molto importante perché è un uomo di calcio e conosce bene sia il mercato sia lo spogliatoio».TORNERA’ ALLO STADIO«Quest’anno non sono mai venuto… La prima cosa che mi ha detto Marco (Landucci, ndr) è “Ti aspetto a Milanello”. Ci andrò volentieri perché stimo molto lo staff di Allegri, composto da professionisti e uomini eccezionali. In particolare sono amico di Landucci: pensate che quando giocavo avevo i suoi guanti… Spero di veder spesso vincere il Milan: quello che è successo nell’ultima stagione va dimenticato in fretta e con Max credo sia possibile farlo».

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