Zenga Inter, rimpianto eterno: «Mi piacerebbe tornare, ma ormai non ci spero più» | OneFootball

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·27 July 2025

Zenga Inter, rimpianto eterno: «Mi piacerebbe tornare, ma ormai non ci spero più»

Article image:Zenga Inter, rimpianto eterno: «Mi piacerebbe tornare, ma ormai non ci spero più»

In un’intervista dalla Gazzetta.it Zenga si apre: dal primo amore per l’Inter al legame con Bagnoli, passando per il rimpianto di non essere tornato

Walter Zenga, leggenda nerazzurra tra i pali, ha raccontato a Gazzetta.it il suo rapporto con l’Inter, la squadra della sua vita, e il sogno — mai realizzato — di farvi ritorno. Un’intervista intensa e carica di emozioni, dove l’ex portiere classe 1960 ha ripercorso momenti privati e professionali che lo legano per sempre al mondo nerazzurro.

«Mio padre era juventino, ma mi portava comunque a vedere l’Inter, e sono diventato interista per ripicca», ha spiegato. «La prima volta a San Siro fu per un Inter-Brescia: rimasi stregato dalla maglia nera con la V di Luigi Brotto, portiere del Brescia». Un’icona per il piccolo Zenga, che ricordava anche come il padre, ex portiere della Pro Lissone, avesse dovuto smettere per infortunio. «Nel 2000, alla mia prima da allenatore, affrontai proprio la Pro Lissone. Una di quelle coincidenze che ti fanno pensare».


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Tra i suoi idoli, un nome insolito: Silvano Martina. «Terzo portiere dell’Inter, giocò solo una gara in A, contro il Palermo. Io c’ero. Poi venne ad allenarsi da noi alla Richard Ginori e mi galvanizzai».

Il ricordo più toccante? Quello con Osvaldo Bagnoli: «Ero nervoso, lasciai l’allenamento. Dopo la doccia andai a scusarmi e lui, senza vedermi, disse: ‘Dai Walter, entra’. Gli chiesi come facesse a sapere che ero io e rispose: ‘Perché sei una brava persona. Tutto finisce qui’». Un momento che Zenga definisce «indimenticabile».

E sul possibile ritorno in nerazzurro? «Una volta forse mi cercarono, non ricordo se ai tempi di Stramaccioni o Mazzarri. Ma oggi non ci spero più. Se volessero, una posizione potrebbero trovarla. Non vado a San Siro da un anno e mezzo, ma gli interisti sono la mia gente. Mi basta questo».

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